Nella Giornata della memoria, la necessità di raccontare

Un libro di Sangue

Nel ricco programma di “Living Memory 2023”, il Festival della Memoria promosso dall’Associazione Terra del Fuoco Trentino, scandito da momenti di ascolto, confronto e dibattito, in cui non mancano interventi musicali e artistici, venerdì 27 gennaio alle 20.30 sul palco del Teatro Sociale a Trento salirà l’attore Jacob Olesen con un recital letterario da “Se questo è un uomo” di Primo Levi, la testimonianza dell’indimenticato scrittore sopravvissuto ad Auschwitz. La regia è firmata da Giovanni Calò.

Il racconto portato sul palco dall’attore danese-svedese inizia il 13 dicembre 1943, quando Primo Levi viene arrestato dalla milizia fascista e in seguito deportato nel campo Buna-Monowitz, vicino Auschwitz, dove sopravvive fino alla liberazione avvenuta il 27 gennaio 1945.

Olesen rappresenta la terribile realtà della testimonianza di Primo Levi con i colori dello stupore, della semplicità e, per quanto sia arduo, della leggerezza, evitando toni pietistici o patetici. È il mezzo per “contagiare” emotivamente lo spettatore con quella vergogna “che il giusto prova davanti alla colpa commessa ad altrui”. «Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengono tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso […]», scriveva Primo Levi nella sua opera più celebre.

Jacob Olesen, nel recital letterario “Se questo è un uomo”

Gli ultimi sopravvissuti di Auschwitz, ancora per pochi anni memoria viva e presente, stanno per estinguersi. La loro diretta testimonianza non è stata sufficiente. Jacob Olesen sente pertanto la necessità, anzi il dovere di descrivere l’indescrivibile: raccontare, raccontare e raccontare ancora la testimonianza di Primo Levi a chi già la conosce, a chi la ignora, a quanti ci credono e a quelli che la negano, e nelle scuole per le nuove generazioni.

Primo Levi morì l’11 aprile del 1987. Dirà di lui il letterato Claudio Toscani: “l’ultimo appello di Primo Levi non dice… Non dimenticatemi, bensì non dimenticate”. Ed è proprio ciò che fa lo spettacolo: dare voce alla testimonianza di Levi, perché non si può e non si deve dimenticare.

Si dipanano tra gli anni 1492 a Siviglia, 1494 a Venezia e poi ancora in Italia nel 1943 le vicende narrate da “Un libro di sangue”, l’atto unico di Renzo Fracalossi, a cura del Club Armonia, che propone un percorso parallelo fra la persecuzione antigiudaica esplosa nella penisola iberica nel XV secolo e l’antisemitismo nazista del secolo XX, scrivendo, appunto, un “libro di sangue”.

La nuova produzione, realizzata in collaborazione con il Coordinamento Teatrale Trentino e Mediocredito Trentino Alto-Adige/Südtirol, si avvale di una colonna sonora – eseguita dal vivo – frutto di approfondite ricerche musicali nella tradizione dell’ebraismo sefardita ed ashkenazita. In scena venerdì 27 gennaio alle 20.30 al Teatro Cuminetti in via S. Croce a Trento (ingresso libero e gratuito).

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina