Prime semine

PRIME SEMINE.  Le temperature  sono ancora piuttosto basse,  ma verso la fine di gennaio, primi di febbraio è già tempo di seminare in cassone caldo, ma anche nell’orto, in una aiuola ben riparata a ridosso di un muretto e protetto dai venti freddi di tramontana, cicorietta, lattuga da taglio, crescione, valerianella,  Per quanto vogliono anticipare si può seminare anche prezzemolo e  sedano da coste.

In serra o sotto minitunnel non dimenticare i sempre graditi ravanelli rossi tondi o  bianchi a candela. Questi ultimi hanno bisogno di molta luce e per questo motivo è bene proteggerli non col del TNT, ma del film plastico trasparente  Evitare di usare film opachi, sporchi o coperti di polvere.

IL VISCHIO IN FITOTERAPIA. Il vischio classico appartiene alla famiglia delle Loranthacae. Quello che produce le bacche bianco perla è il Viscum album. Ma esiste anche un altro vischio, un tempo molto diffuso e ricercato: il Loranthus europeus detto anche vischio quercino. E’ da questo e dalle sue bacche che i cacciatori ricavavano in famoso “vischio” col quale andavano a catturare gli uccellini che posandosi sui rami spalmati della sostanza appiccicosa ottenuta appunto dalle bacche mature vi si appiccicavano. Oggi la pratica è severamente bandita dalla legge e tutt’al più il vischio si usa per la cattura dei topolini nelle case, stalle, granai su assicelle spalmate e poste sui loro percorsi.  Ma oggi il vischio è molto usato in fitoterapia dove si usano foglie e rametti. Il tempo balsamico, cioè il momento in cui la pianta è più ricca di sostanze attive, cade a marzo oppure all’inizio dell’autunno. L’azione più nota del vischio è quella ipotensiva e antispasmodica. Abbassa inoltre la pressione del sangue. Ha dimostrato la sua utilità contro asma, le crisi nervose ed epilettiche. Attenzione però: come tutte le piante officinali ed i prodotti fitoterapici va usato con cautela, meglio sotto controllo medico.

BALANINO DEL NOCCIOLO. “La pianta di nocciolo innestato varietà “Tonda delle Langhe” produce bene da anni, ma da anni viene anche interessata dall’attacco spesso consistente del verme. Molta produzione viene quindi resa immangiabile e cade  a terra precocemente. Cosa fare?”. (Mario di Lavis)

Il verme delle nocciole o Balanino è un insetto tra i più devastanti del nocciolo o meglio dei frutti. E’ un coleottero curculionide (Balaninus nucus). L’adulto che misura fino a 1 centimetro è di colore scuro ed è dotato di un lungo rostro che gli consente di scavare un forellino sul guscio delle nocciole in via di lignificazione per deporvi pi al suo interno un uovo. Dall’uovo nasce una larva che si nutre  a spese del seme. Normalmente i frutti colpiti cadono a terra e da essi esce l’insetto che va a svernare sotto terra ai piedi della pianta. La lotta diretta consiste nel raccogliere le e distruggere nocciole cadute. In caso di gravi attacchi bisogna intervenire con agrofarmaci a basso impatto ambientale da effettuare a partire da maggio e per almeno 2-3 volte a distanza di 6-8 giorni.

Altri insetti che danneggiano la produzione dei noccioleto sono le cimici (verde e grigia), gli afidi e il rodilegno giallo. Ma queste piante sono colpite anche da parassiti fungini quali oidio e cocciniglie, anche se raramente hanno bisogno di esserne direttamente difese con prodotti chimici.

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