Profumo di lavanda, anche il fiore ti rilassa

“Mettete dei fiori sui vostri balconi… delle piante nelle vostre case e cortili… degli arbusti nei vostri giardini…dei semi nei vostri orti…e degli alberi nelle vostre campagne…” questo sembra essere il filo conduttore della primavera 2021. La pandemia da Covid e la crisi ambientale hanno acceso una scintilla in molte persone: la ricerca di sintonia col proprio ambiente di vita. Se ci pensiamo bene prendersi cura di una pianta è un po’ prendersi cura di sé, dei propri cari e della propria comunità perché significa generare vita, speranza e bellezza. Bel segnale!

Tra le infinite piante rappresentative di questo momento peschiamo una officinale dell’orto prediletta dalle nostre nonne e conosciuta da tutti: Lavandula Angustifolia. Il nome comune Lavanda deriva dal gerundio latino di “lavare”. È una delle piante più insolite e particolari della nostra flora, originaria del Mediterraneo. È socievole ed adattabile, cresce in totale autonomia ed in felice raccordo con le piante spontanee. Durante la fioritura attira a sé un traffico aereo affascinante composto da farfalle di ogni tipo, bombi, api ed altri piccoli organismi. Osservare per credere. La più antica citazione la troviamo nella Bibbia dove si legge che lavanda e mirto servivano per profumare gli altari durante i riti sacri. L’essenza, simbolo di freschezza e antica tradizione, è utilizzata per cosmesi ed usi terapeutici; anche il colore del fiore è estremamente rilassante.

Appartiene alla famiglia delle Labiate, quindi parente stretta di menta, origano, salvia e rosmarino. Pianta perenne, ma non particolarmente longeva, ama una posizione in pieno sole, mantiene le foglie verdi anche d’inverno ed anche per questo soffre i forti geli. Si adatta a terreni anche poveri ed in genere non abbisogna di innaffiature e concimazioni. Il suo segreto è uno solo: ama essere potata. Tagliando gli steli fiorali appena terminata la fioritura, si favorisce la formazione dei rami secondari impedendo la lignificazione eccessiva degli steli. Di questa pianta si conoscono altre 27 specie tra cui la L. Stoechas, caratteristica per il ciuffo di bratte viola all’apice delle spighe fiorali, L. Latifolia (Spigo) con fiori di colore azzurro e foglie ricoperte di peluria, il Lavandino specie selvatica, L. Hidcote di ridotte dimensioni e con le spighe più piccole.

È utilizzata largamente per bordure nei giardini ed in vaso per abbellire terrazze. La regione della Provenza è diventata simbolo di questa coltivazione. …E se aprendo un cassetto della biancheria o una scatola di fazzoletti troveremo un grazioso sacchettino dal profumo delizioso rallegriamoci per la femminilità delle nostre nonne di un tempo.

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