Sam, novello Cyrano, tra amicizia e primi amori. Un libro sul potere delle parole

Un libro che parla di scrittura a mano, di lettere di carta, di lettere d’amore, di poesia e di sonetti, del potere delle parole, ma anche di amicizia e della scoperta dei primi amori. Tutto questo è Sam de Bergerac (Pension Lepic; età 10+), un breve romanzo fresco e veloce che nulla deve alle storie “più corpose” e spesso più patetiche e sdolcinate, di primi amori segreti e travagliati, che stentano a decollare.

La trama racconta di Sam, un ragazzino intelligente e bravo a scuola, soprattutto a esprimere pensieri ed emozioni scrivendo su carta. Victor, il suo miglior amico, invece, è preso di mira dal professore di francese Lachique che non perde occasione di umiliarlo davanti alla classe per i suoi componimenti sciocchi e stentati. In realtà Lachique è cinico e sadico un po’ con tutti e più che insegnare, mette sempre i ragazzi alla prova in maniera piuttosto meschina, disprezzandoli perché non corrispondono alle sue alte aspettative.

Per aiutare Victor a recuperare dignità, su suggerimento di Clara, sua sorella maggiore, Sam inizia a scrivere per lui delle lettere indirizzate a Julia, la ragazzina di cui è segretamente innamorato.
Inizia così un vorticoso evolvere di fatti, perché la voce che Sam scrive lettere su commissione e che queste lettere “funzionano”, si sparge velocemente e anche altri si rivolgono a lui per risolvere le loro questioni di cuore. La situazione si ingarbuglia e diventa divertente per chi la legge, molto meno per Sam che la sta vivendo. Sarà di nuovo sua sorella Clara a trovare una soluzione con un finale che, però, neanche lei avrebbe mai immaginato.

Sam, giovane Cyrano, è un personaggio molto ben costruito e tratteggiato, come, del resto, anche gli altri che girano intorno a lui: ragazzi spavaldi e sfrontati, adulti (il professore) meschini, ragazze timide, ma non troppo, intelligenti e carine.

La caratterizzazione delle figure e l’ottima gestione dell’intreccio della storia, rendono questa lettura molto intrigante. è, infatti, molto di più di una storia di scuola e di primi amori, è il racconto scattante e ritmato di un micro-mondo in cui le parole sono le principali protagoniste.

Con abilità e precisione l’autrice riesce ad alternare stile e registro diversi per la narrazione della vicenda e le lettere che Sam scrive per i suoi amici o i sonetti che per loro compone quando devono presentarli per compito. Un cambio di registro che diverte e rende la storia un omaggio alla scrittura.

Una lettura leggera ma non superficiale che tocca molti argomenti vicini al vissuto dei ragazzini e, per questo, di loro sicuro gradimento. Una storia che rimanda in qualche modo a Ciao tu (Rizzoli) di Beatrice Masini e Roberto Piumini, un altro bel libro da proporre dicendo la tipica frase “se ti è piaciuto questo, prova questo…”.

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