Segreti nell’orto

SEGRETI NELL’ORTO. Una lettrice di Arco (Giacinta D.) ci scrive chiedendo se è vero che i pomodori diventano più dolci e succosi se vengono annaffiati con acqua zuccherata.

La domanda potrebbe lasciar perplessi molti o diventare una battuta da pesce d’aprile se non fosse che essa non è poi così fuori strada.

La risposta è infatti di segno positivo: l’aggiunta di un cucchiaio di zucchero per litro all’acqua dell’innaffiatura dei pomodori aiuta ad avere frutti migliori, dolci e succosi. In particolare, secondo l’esperienza di un anziano ortolano di Trento, la somministrazione di acqua“zuccherata” va fatta nel momento in cui la drupa sta ingrossando e prendendo colore. Allo stesso amico ortolano va ascritto anche il segreto che per avere pomodori polposi e nutrienti basta interrare a livello del fusto delle bucce di banana! Questo frutto esotico è ricco di elementi di cui questa solanacea è avida: magnesio, potassio e ferro. Tutt’altro scopo ha invece l’aggiunta dello zucchero alla salsa di pomodoro durante la cottura: attenua il sapor acidulo del sugo.

TRIPIDE DEL GLADIOLO. Con temperature elevate come quelle che hanno segnato il mese di luglio e agosto di quest’anno e durante la fioritura i gladioli piantati in aiuola o in vaso sono facilmente attaccati dal tripide, un piccolo insetto dal colore nerastro o bruno e dal corpo allungato che si sposta molto rapidamente saltando. Con il loro apparato boccale di tipo pungente perforano i tessuti e succhiano la linfa causando macchie o strisce di colore argento, segnate di tanti puntini neri. A causa dell’indebolimento i fiori si deformano, si arricciano e mostrano vistose decolorazioni marcate ed allungate. I bulbi non riescono a maturare. Finita la fioritura queste piante si devono levare e distruggere. La lotta diretta all’insetto va fatta eseguendo ripetuti trattamenti con insetticida specifico.

RODITE DELLE ROSE. Durante l’estate in occasione delle tradizionali e benefiche passeggiate in montagna non è difficile imbattersi in grossi cespugli di rosa di macchia o rosa canina. In molti casi si può notare come le piante siano caratterizzate dalla presenza di batuffoli lanosi di colore rossastro lungo i rametti fioriferi. Non si tratta di caratteristiche varietali, ma della presenza di un parassita animale che va sotto il nome di ridite della rosa. L’insetto depone nei boccioli della rosa canina le uova dando luogo a galle chiamate “bedegas” circondate da filamenti rossastri e dall’aspetto di un bozzolo irsuto. L’insetto è un cinipide e le escrescenze fungono da tetto e alimento alla prole. Possono assumere forme diverse quali palle, bitorzoli, coni o cornetti. Sono molto ricche di tannini e acido gallico tanto che in passato venivano largamente usate per la tintura di tessuti e la conciatura delle pelli.

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