A occhio, a corona, a spacco: sono tante le forme di innesto

Innesti a corona su albicocco

“Avete parlato recentemente di innesto delle piante. Quali sono gli innesti più comuni e facili da eseguire?”.

Roberto (Arco)

Le più usuali e comuni forme di innesto alla portata anche dei neofiti del verde sono tre. Eccoli, con epoche di esecuzione e tecniche da adottare.

Nell’innesto a occhio o gemma il nesto è costituito da un pezzo di corteccia che porta una gemma sana e ben sviluppata. Le epoche di esecuzione sono: aprile-maggio (gemma dormiente) e agosto-settembre (gemma vegetante). Si procede con una incisione a “T” sul portainnesto nel quale, una volta sollevati i lembi della corteccia, viene inserita la gemma avendo l’accortezza che essa sia rivolta verso l‘alto (corretta polarità). Viene molto usato su melo, pero, susino, pesco e ciliegio. Nei vivai questo innesto è universalmente usato per la vite.

L’innesto a corona è adatto al reinnesto di alberi adulti e interessa branche di una certa dimensione. Viene eseguito a primavera. Consiste nell’introdurre una o più marze (a seconda del diametro del ramo) fra la corteccia e il legno del soggetto e pertanto la pianta da innestare deve essere “in succhio” cosa che facilita lo stacco della corteccia. Inserite le marze, preventivamente preparate “a penna”, queste vanno legate e la ferita coperta con cera o mastice. è molto usato per ciliegio, melo, albicocco e castagno. Un tipo di innesto molto simile va sotto il nome di innesto “a becco di clarino” ed è specifico per l’olivo dove la marza deve essere dotata di due gemme.

Nell’innesto a spacco eseguito nella fase del riposo vegetativo (inizio primavera), dopo aver spaccato trasversalmente il ramo, le marze vanno inserite alle due estremità del taglio, legate e coperte di mastice. Questo innesto non è adatto alle drupacee (ciliegio, pesco, albicocco) che soffrono a seguito di tagli che stentano poi a rimarginare.

L’attecchimento dell’innesto è assicurato dalla freschezza della gemma. In molti casi alla gemma l’innestatore lascia un pezzo di picciolo di foglia. Se questo, al tocco, dopo qualche giorno si stacca facilmente, significa che l’operazione è riuscita.

Le legature, a innesto avvenuto, assicurano la perfetta aderenza tra le parti. I giovani rami degli innesti vanno poi legati man mano che crescono per evitare rotture.

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