Storia di un addio

Kim Ventrella – traduzione di Mara Pace

L’albero delle ossa

Il castoro, 2018

243 p. – € 13,50

Età di lettura: da 10 anni

Qualche volta succede. Si apre un libro aspettandosi qualcosa e presto ci si rende conto di avere in mano una storia completamente diversa. Capita così con “L’albero delle ossa” (Il castoro), una storia che, inaspettatamente, immerge il lettore in un’esperienza emotiva intensa e spiazzante come può essere la perdita di una sorellina. È questo che succede a Stanly, un ragazzino come molti, ma con una vita piuttosto difficile: un padre che se ne è andato, una sorellina gravemente ammalata e una mamma sempre impegnata col lavoro per cercare di far fronte a tutte le necessità. Stanly vorrebbe tanto riavere la sua famiglia felice di un tempo. Un giorno in giardino vede delle ossa spuntare dal terreno, dita di una mano e pian piano di uno scheletro che cresce e accompagna la sua vita e quella di sua sorella fino al momento del distacco finale. Non tutti lo vedono, solo loro due, il loro amico Jaxon e la tata Francine. Stanly vorrebbe fotografare quelle ossa per un concorso di archeologia e vincere così il premio che, forse, risolverebbe i loro problemi economici e riporterebbe a casa suo papà. Fin qua può sembrare la solita storia dal lieto fine di una famiglia che alla fine torna a riunirsi. Ma non è così. Gli indizi che nella vicenda pian piano fanno capire che il finale sarà diverso, diventano sempre più fitti e alla fine non si può evitare di partecipare al racconto con un forte coinvolgimento emotivo.

Un libro per ragazzini dai 10 anni in cui, oltre alla morte, si trovano anche altri temi importanti come la famiglia divisa, i rapporti conflittuali tra fratelli, la responsabilità, l’amicizia, la saggezza che viene da situazioni di vita estreme, come quelle di Francine, la tata di origine ucraina.

Un romanzo ben scritto da suggerire, però, con attenzione ai bambini: non è una “storia di scheletri e fantasmi”, ma una storia di morte e di perdita, di forti emozioni, raccontate con delicatezza, ma senza nulla risparmiare sul loro impatto, anche devastante. Una storia che potrebbe turbare, se non offerta al momento giusto, ma al tempo stesso, una storia importante per quei bambini che possono trovare beneficio nell’esplorare fino in fondo le emozioni del lutto, come Kim Ventrella riesce a far fare loro.

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