Trentino e Sardegna, unite dalla musica. Due terre diverse, ma anche molto simili, al centro del Festival di Musica Sacra 2022

Un concerto della scorsa edizione del Festival regionale di Musica Sacra, che quest’anno, grazie al lavoro di Paolo Delama, permetterà di riscoprire l’antico Vesperale di Varollo

Sono diametralmente opposti, ma anche decisamente simili, i territori di Trentino e Sardegna, uniti dal 27 settembre al 9 ottobre prossimo dall’originale tema dell’edizione numero 51 del Festival regionale di Musica Sacra.

“La musica liturgica nella tradizione popolare delle genti di montagna” è il tema scelto per la rassegna di quest’anno che, come spiega Alberto Delama, farà da “ponte tra due isole. Se la Sardegna vive una condizione di isolamento fisico, il Trentino-Alto Adige non può non sentirsi, per certi aspetti, ‘isolato’, terra di confine racchiusa tra le sue montagne”. Sono molti gli elementi che accomunano le due regioni, e tra questi non è secondaria la dimensione della tradizione popolare. “La musica rappresenta un forte fattore identitario, capace di trasmettere attraverso i suoni una geografia, un tempo, un fenomeno sociale o un’identità di classe”, ha detto Annely Zeni, direttrice artistica del Festival, per spiegare come l’identità di due terre di confine sia un argomento chiave per una scienza giovane qual è la musicologia, in quanto, “geografie ‘chiuse’ diventano conservative di tradizioni musicali uniche e specifiche delle comunità autoctone, che oggi vanno valorizzate per la loro rilevanza culturale e antropologica”.

È anche questo l’obiettivo del Festival, che, distribuito su due fine settimana “a specchio” tra Sardegna e Trentino, porterà da sabato 1 a lunedì 3 ottobre il suo programma ad Aggius, un piccolo – ma dotato di moltissime e vivacissime chiese – paese in Gallura. Da venerdì 7 a domenica 9 ottobre, quindi, la rassegna torna in Trentino, a Trento, dove si aprirà all’Istituto Diocesano di Musica sacra (al Seminario diocesano) alle 15 con un convegno-tavola rotonda su “La musica liturgica nella tradizione popolare delle genti di montagna”, seguito alle 21 dal Concerto d’organo di Davide Pinna alla Basilica di S. Maria Maggiore. Sempre l’organo del musicista sardo Davide Pinna assieme al Coro S. Lucia di Magras e al Coro Galletto di Gallura animerà, sabato 8 ottobre, la Santa Messa delle 19 alla Chiesa del Seminario Maggiore, a Trento, mentre domenica 9 ottobre il Festival si trasferisce in Val di Non. Alla Torraccia di Terzolas, alle 14.30, è in programma la presentazione del volume “Vesperale di Varollo”, a cura di Paolo Delama, e del Catalogo del Coro S. Lucia di Magras, a cura di Cecilia Delama, mentre alle 18, nella chiesa parrocchiale di Varollo, lo stesso Coro S. Lucia di Magras, il Gruppo vocale L. Feininger e il Coro Galletto di Gallura si esibiranno in un concerto vocale sulle musiche tratte dal Vesperale di Varollo e dalla tradizione di canto liturgico della Gallura, con alternatim in canto gregoriano.

Sarà un’occasione imperdibile per riscoprire, anche dal punto di vista musicale, la ricchezza del Vesperale costituito da ben 97 composizioni proveniente dalla chiesa dedicata alla Natività di Maria di Varollo, in Val di Non. Composto da tre sussidi redatti verso la metà dell’800, il manoscritto è conservato nella Biblioteca Comunale di Trento, ed ora, grazie al lavoro di Paolo Delama, dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra, è stato rieditato in edizione critica e in chiavi moderne dalla Società Filarmonica di Trento.

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