Un mondo fantastico e uno strano oggetto caduto dal cielo

La copertina di “Abbiamo un problema (un grosso problema)”, Kite edizioni

Qualche volta sembra che i problemi cadano dal cielo. Le difficoltà arrivano improvvise e ci si trova impreparati ad affrontarle. è ciò che succede in Abbiamo un problema (un grosso problema) (Kite, 2022 – età +5), l’elegante libro illustrato da Marco Somà con le parole di Davide Calì.

L’immaginario mondo abitato da fantastiche creature a metà strada tra animali, insetti in particolare, e esseri umani, che abbiamo conosciuto negli altri lavori dei due artisti, è messo in crisi da una sorta di asteroide grandissimo e pesantissimo caduto dal cielo. Per spostarlo ci vogliono sicuramente almeno cento cavalli-vapore, oppure la potenza di mille megatoni per farlo scoppiare. Inventare un apposito apparecchio per farlo rotolare, potrebbe essere un’altra soluzione. Alcuni, in base alla loro professione, cercano di trovare una soluzione per questo problema. Altri, invece, per la loro formazione e predisposizione cercano di capire da dove arriva e perché è arrivato: che sia una minaccia da parte dei nemici vicini?

Mentre tutti pensano a come affrontare il problema, una bimba mette il dito in un buco sulla superficie di questo enorme masso e poi lo porta alla bocca: sa di miele! E così via, tutti ad assaggiare! Ed è così che….

Difficile rendere giustizia in poche parole al valore di questo libro. Colpiscono le illustrazioni per la loro complessa levità, colpisce il testo curato che, senza sbavature, le accompagna. Ed è profondo nell’insieme il contenuto che, giocando sull’alternanza dei punti di vista, suggerisce al lettore l’importanza della relativizzazione dei problemi, della diversità delle opinioni e come insieme sia più facile affrontare ogni situazione, anche la più difficile. Scardinare gli schemi fissi con cui ci si pone davanti ai problemi può diventare il punto d’appoggio centrale per trovare soluzioni diverse e più creative.

Un libro da leggere e osservare più e più volte per godere appieno della sua bellezza e del suo equilibrio, che nel finale evita abilmente la possibile caduta di una chiusura con quella che potrebbe sembrare la morale della storia, regalando, invece, alla narrazione un’ultima nota di leggerezza.

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