Un racconto sul giorno dopo Vaia

Il disastro della tempesta di acqua e vento di fine ottobre scorso è ancora sotto gli occhi di tutti, specialmente nelle valli di montagna dove la furia ha colpito più forte. Nonostante i mesi passati e i lavori di ripristino iniziati, sembra che tutto sia ancora fermo, quasi come lo era quella tragica mattina. In realtà non è così. Il lavoro dell’uomo prosegue, ma anche le forze della natura, quelle buone come quelle cattive, non si arrestano. Il ciclo è continuo. Nulla si ferma: in natura tutto ricomincia. Gli animali e le piante si muovono per ritrovare un nuovo equilibrio. Niente è lasciato al caso e tutti i pezzi piano piano tornano al loro posto, ricreando l’ambiente, forse un po’ diverso, ma di nuovo forte e rigoglioso. E’ questo che vuole trasmettere ai bambini “Le Dolomiti dopo la tempesta” (Valentina Trentini, Editore), un libro illustrato che avvicina al racconto fantastico un apparato di schede scientifiche: due piani di narrazione diversi accompagnati dalle bellissime tavole di Anna Formilan, il primo, e dalle preziose fotografie di Tetraon, il secondo.

Immaginando la tempesta Vaia come un drago che soffia vento invece di sputare fuoco, Erika Di Marino descrive la devastazione del bosco, preceduta da alcuni segnali quali l’aria troppo calda per la stagione e, fino ad allora, la poca pioggia. Con parole semplici ma efficaci, racconta lo scatenarsi degli elementi e il rompersi di ogni equilibrio come se fosse la fine del mondo. Solo i Krafts, figure di fantasia magiche e invisibili che hanno messo in salvo la polvere dei funghi colorati, e le fate delle stagioni insieme con gli spiriti degli elementi, riescono ad aiutare la vita a ritornare nella foresta. E’ a queste piccole creature inventate che l’autrice ha affidato l’essenza del bosco e sono loro il cuore della rinascita. Pian piano insetti, uccelli, piccoli roditori e altri animaletti, ritornano al lavoro, e anche le piante lentamente riprendono a vegetare.

Facendo leva sul lato emotivo con le storie della prima parte, il libro entra nel vivo del tema per affrontarlo poi, nella parte finale, dal punto di vista scientifico con brevi schede chiare e eloquenti sugli animali e i microrganismi del suolo. E’ un libro che, combinando realtà e immaginazione, convoglia continuamente il pensiero del lettore verso l’importanza dell’ambiente naturale, che mai va dato per scontato, e la sua salvaguardia.

Questo libro è stato presentato la scorsa settimana durante il Film Festival della Montagna e, anche se la narrazione non è sempre scorrevole, rappresenta un buon strumento per parlare con i bambini della rinascita dopo la tempesta, offrendo anche alcune precise spiegazioni scientifiche. Le tavole che lo illustrano sono bellissime. Giocate sui colori caldi dell’autunno, regalano quattro doppie pagine in cui l’occhio si perde godendo dell’insieme come di ogni singolo dettaglio.

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