Dal titolo di Capitale europea del volontariato all’accoglienza: il bilancio del sindaco Ianeselli per il 2022

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli. Foto (c) Gianni Zotta

Guardando indietro, al 2022, “c’è la grande soddisfazione di essere stati scelti come Capitale europea del volontariato, un riconoscimento tanto più importante perché valorizza il modo di essere dei trentini”. Queste le parole del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, nel saluto che ha rivolto in occasione della fine dell’anno ai giornalisti a Palazzo Geremia, giovedì 29 dicembre.

Tra gli aspetti positivi, il sindaco di Trento ha elencato anche “le tante opere in partenza, quelle finanziate grazie al Pnrr, dalle ciclabili all’ex Sit, e le altre, dalla nuova piscina olimpica alle Ghiaie all’ascensore verticale per Mesiano”.

Il sindaco non ha nascosto qualche rammarico: “Sul nuovo ospedale, opera importantissima, credo valga la pena di prendersi un tempo supplementare per capire quale sia la localizzazione giusta. Sono tanti i medici a chiederci questa riflessione e penso sia giusto ascoltarli”. Il secondo rammarico riguarda i ciclobox, attualmente sottoutilizzati: “Bisognerà localizzarli meglio”, ha dichiarato il sindaco. Infine, Ianeselli ha ammesso che sull’accoglienza ai richiedenti asilo senza dimora si poteva essere più tempestivi: “Anche se la competenza non è del Comune, potevamo aprire le Bellesini un po’ prima“.

Al posto del tradizionale scambio di doni, il sindaco e l’ordine dei giornalisti hanno devoluto una somma all’iniziativa del Punto d’incontro “Un pasto alla volta”.

“Per la città di Trento, il 2023 – ha detto il sindaco – sarà un anno di grandi progetti, di gare d’appalto importanti e di cantieri impegnativi. Sarà conclusa la riqualificazione di piazza Mostra, saranno tracciate nuove ciclabili – da Povo a via Grazioli, da via 4 novembre a via Santa Croce – e sarà appaltato il progetto di riqualificazione dell’ex Sit. Il prossimo anno si saprà chi sarà il vincitore del concorso di progettazione per la ristrutturazione della Barchessa sud di palazzo delle Albere ed entrerà nel vivo SuperTrento, il percorso partecipato dedicato al futuro dell’areale ferroviario”.

Un filone “meno evidente”, ha ricordato poi Ianeselli, è quello del settore di “cura e prevenzione: prevenzione del dissesto idrogeologico (oltre 3 milioni di euro di lavori), ma anche prevenzione dal punto di vista sociale, prevenzione del disagio, che poi è anche promozione dell’autonomia e della dignità delle persone”.

Progetti per la sicurezza del territorio del servizio Gestione strade e parchi

– Monte Calisio-Maderno. Nel luglio del 2021 si è verificato un consistente crollo roccioso dalle pendici del Monte Calisio in località Maderno. Il distacco è avvenuto da una parete in prossimità della cima, alla quota di circa 980 metri, diversi blocchi hanno raggiunto alcuni vigneti a valle a una quota di circa 470 metri. Nell’immediato c’è stato un intervento di somma urgenza per pulizia, disgaggi, posa di reti e pannelli in fune, chiodature (i lavori si sono conclusi nel dicembre 2021). I nuovi interventi, previsti nel 2023, sono localizzati sulla parete rocciosa e consistono nella realizzazione di pannelli-fune, di barre a maglia e di due livelli di reti paramassi. Il costo è di 750 mila euro.

– Monte Calisio-Cognola. Nel mese di gennaio 2021 si è verificato un crollo che ha generato una caduta di massi lungo il versante, con una volumetria variabile fino ad oltre 1 metro cubo. Il progetto prevede la protezione della viabilità forestale e della porzione di versante sottostante sulla parte orientale dell’abitato di Martignano. Nel corso del 2023 saranno realizzati lavori di disgaggio, taglio arbusti e disbosco al fine di mettere in sicurezza le aree rocciose instabili. Saranno costruite inoltre opere di difesa quali le barriere paramassi a elevato assorbimento di energia. Il costo è di 340 mila euro.

– Doss Trento. Nel novembre 2019 c’è stato un crollo sul versante nord del Doss Trento, all’altezza del civico 48 di via Doss Trento. Dopo un primo intervento in somma urgenza è stato redatto un progetto preliminare per l’intervento di mitigazione del pericolo caduta massi. L’opera, che sarà realizzata nel corso del 2023, consiste nella demolizione di un muro a secco e nell’installazione di una struttura metallica (“ombrelli consolidatori monoancoraggio”). L’intervento richiede l’utilizzo di un elicottero. Sono previsti inoltre il consolidamento del versante con rete a doppia torsione accoppiata con uno strato di geotessile e la realizzazione di 8 elementi di rinforzo (barbacani). I lavori avranno una durata di 70 giorni e costeranno 300 mila euro.

– Mitigazione del rischio a Moià. La frana di Moià, insieme alla vicina frana di Zell, è stata studiata e monitorata dagli anni ’90. Ciò ha permesso di individuare con buon grado di precisione la superficie di rottura lungo cui si muove la frana. L’intervento in programma nel 2024 (durata: 180 giorni) prevede l’installazione di 45 micropali verticali lunghi 12 metri che intercettano la superficie di scorrimento. Saranno inoltre ricostruiti un muro di pietra e la strada. Anche la linea elettrica e l’illuminazione pubblica sono da rimuovere e ripristinare per un tratto di 95 metri. L’importo complessivo dell’opera è di 1 milione e 650 mila euro.

– Mappatura e segnaletica. Tra le attività di protezione civile c’è anche la mappatura delle opere presenti sul territorio (barriere paramassi, reti, valli tomo): il lavoro consentirà di interrogare gli elementi cartografici e di razionalizzare il piano di manutenzione delle opere. Inoltre, nel fondovalle e a Ravina-Romagnano è stata installata la segnaletica nei punti di raccolta in caso di calamità. È stato inoltre condiviso con l’Azienda sanitaria l’elenco delle persone non autosufficienti: si tratta di un documento indispensabile in caso di evacuazione improvvisa.

Dai minori ai disabili, tanti progetti per il benessere delle famiglie

– Supporto a 60 famiglie nel 2023 grazie al progetto Pippi finanziato dal Pnrr. Pippi è un programma che mira a rinforzare la genitorialità e a prevenire l’istituzionalizzazione. Per questo va attivato precocemente nel range di età dei bambini e delle bambine dagli 0 agli 11 anni. L’acronimo Pippi (Programma d’Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) si ispira al personaggio di Pippi Calzelunghe, figura simbolica che esprime le grandi potenzialità dei bambini e le capacità di far fronte in maniera positiva alle difficoltà, grazie anche al sostegno delle reti sociali e dei legami affettivi. Il programma persegue la finalità di innovare le pratiche di intervento, tenendo in considerazione la prospettiva dei genitori e dei bambini stessi nel costruire la risposta ai loro bisogni. Risponde all’esigenza di ogni bambino di crescere in un ambiente stabile, sicuro, protettivo e contrasta l’insorgere di situazioni che favoriscono le disuguaglianze sociali, la dispersione scolastica, le separazioni inappropriate dei bambini dalla famiglia di origine. Tra le azioni previste, l’intervento a domicilio, il centro diurno, i gruppi genitori e gruppi bambini, gli interventi dei servizi specialistici, le forme di collaborazione e partenariato con i servizi educativi e con la scuola, il sostegno economico. Grazie al finanziamento del Pnrr, dal 2023 al 2026 sarà garantito supporto ad almeno 60 famiglie con le quali andranno implementati i dispositivi previsti dal programma Pippi nel rispetto delle linee di indirizzo e degli standard nazionali. Il finanziamento complessivo ammonta a 423 mila euro.

– Sportello Affetti speciali: accoglienza diurna per 40 bambini. Lo Sportello Affetti speciali aiuta le figure genitoriali a dare risposte concrete ai bisogni quotidiani di bambini/e e ragazzi/e e alle loro esigenze educative e di crescita. Attraverso la disponibilità e partecipazione dei cittadini volontari interessati all’accoglienza di bambini/e e ragazzi/e, i genitori riescono a gestire meglio la conciliazione dei tempi di vita quotidiana, che per diversi motivi (di lavoro, personali, relazionali, assenza di reti familiari e amicali) non riescono ad affrontare autonomamente. Ad oggi sono 40 i bambini a cui viene garantita l’accoglienza diurna, 30 i nuclei familiari seguiti, 33 le famiglie o singoli accoglienti.
– Abitare sociale per le persone con disabilità: 24 nuovi progetti. Fino ad alcuni anni fa, l’offerta di servizi socio-assistenziali rivolta alle persone con disabilità che non potevano contare più (o non più solo) sul supporto dei propri caregiver era limitata ai servizi residenziali, semi residenziali e di educativa a domicilio. Oggi l’offerta sta cambiando grazie ai progetti di abitare sociale per persone con disabilità. Ad oggi, utilizzando tutti i fondi disponibili, sono stati attivati 17 progetti, altri 10 partiranno nei primi mesi del 2023. Il Comune di Trento ha deciso di aderire al bando del Pnrr per investire ulteriormente nell’abitare sociale delle persone con disabilità con la previsione di realizzare 24 progetti/percorsi di autonomia personale attraverso la disponibilità di 12 appartamenti e di una scuola dell’abitare. I fondi Pnrr, che devono essere impiegati entro la fine del 2025, ammontano a 1 milione 282 mila euro. La spesa potrà riguardare costi di gestione, servizi domiciliari per la persona o di avvicinamento al lavoro, acquisto di arredi domotici e strumentazione informatica.

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