Fusioni, dieci comuni diventano tre

Passati tutti i referendum: nascono i comuni di Predaia, Valdaone e San Lorenzo-Dorsino. I comuni del Trentino passano complessivamente da 217 a 210. I cittadini hanno detto “sì” ai nuovi comuni Predaia, Valdaone, San Lorenzo Dorsino, che nascono dalla fusione di dieci amministrazioni del Trentino. Con oltre il 60% dei votanti in tutti i comuni, il referendum votato a Taio, Coredo, Cles, Smarano e Vervò, Daone, Praso e Bersone, e a San Lorenzo e Dorsino, è passato in tutti e dieci i comuni interessati.

“Oggi più che mai abbiamo bisogno di istituzioni locali forti, efficienti e legittimate dai cittadini”, ha commentato l’assessore regionale agli Enti locali Josef Noggler, salutando la nascita dei nuovi comuni, definita “un fatto importante per l’intera comunità regionale”. L’esito dei referendum, ha aggiunto l’Assessore Noggler, consentirà di migliorare l’efficienza dei servizi pubblici e l’efficienza gestionale delle istituzioni locali.

Nel suo commento, invece, il presidente Ugo Rossi ha parlato di momento positivo per l’Autonomia, sia per il metodo, che ha consentito ai cittadini di esprimersi sul futuro delle proprie comunità, sia per l’esito, che ha portato alla nascita di tre nuove realtà comunali. L’auspicio, è pertanto che la strada indicata dai referendum realizzati a Smarano, Taio, Vervò, Tres e Coredo, nonché Praso, Daone, Bersone e San Lorenzo in Banale e Dorsino venga in futuro imboccata anche da altre realtà comunali.

Soddisfazione, naturalmente, è stata espressa dai sindaci dei singoli comuni che hanno promosso il referendum, sottolineando che sono stati superati i campanilismi e che la fusione porterà a una riduzione dei costi e a servizi integrati e migliori per i cittadini.

Non è mancato, come sempre d’altra parte quando la contesa si gioca su un numero limitato di voti, qualche “brivido”. Si è sofferto fino all’ultimo – e non l’hanno nascosto i due primi cittadini domenica e nei giorni successivi al voto – a San Lorenzo e Dorsino; partenza in salita in tutti due i comuni, mentre alle 17, alla ripresa di Dorsino non corrispondeva la risalita di San Lorenzo, ancora lontano dal quorum (36,51%). Lo “sprint” finale ha però spazzato via tutte le preoccupazioni, facendo registrare un’affluenza del 61,82% a San Lorenzo e del 73,45% a Dorsino. Netta la vittoria dei “sì” nel primo comune (84,55%), meno distacco nel secondo: 160 “sì” contro 97 “no”.

La spunta anche Valdaone, smentendo le “cassandre” della vigilia e qualche timore di troppo, soprattutto a Daone, dove, invece, già alle 17, il quorum era stato raggiunto e superato. E proprio Daone, alle 21 della domenica ha fatto registrare la percentuale più alta dei votanti di tutti e dieci i comuni, raggiungendo quota 78,64% (87,60%, i “sì”). A Praso il 76,44% dei 286 cittadini (affluenza del 61,19%) che si sono recati alle urne si è dichiarato favorevole alla fusione. Coloro che hanno scelto di barrare il “no” sono stati 41, il 24% dei votanti, che se avessero però deciso di non esercitare il proprio diritto al voto, avrebbero fatto saltare la fusione per il mancato raggiungimento del quorum.

Prende forma, infine, anche il comune di Predaia, che conterà poco meno di 6.700 abitanti e risulterà il secondo della valle dopo Cles (6.875). La sede legale del Comune della Predaia sarà a Taio nell’attuale municipio. “La gente ha capito il senso della fusione”, ha detto lunedì scorso ai microfoni di radio Trentino inBlu, il sindaco di Taio, Stefano Cova. “Le caratteristiche del proprio paese possono essere mantenute anche senza avere un sindaco, senza un assessore. Il sindaco può benissimo essere un sindaco di più paesi e questo non toglie nulla al campanile, al singolo borgo”.

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