Emanuel Grott, il boscaiolo

Appassionato conoscitore del bosco e delle sue risorse, il boscaiolo non si dedica solo al taglio delle piante da trasportare a valle, anche con l’uso di teleferiche. D’intesa con i tecnici forestali, aiuta con i suoi oculati tagli a conservare l’equilibrio del patrimonio boschivo. Svolge con i colleghi un lavoro di squadra, che richiede prudenza e attenzione ai pericoli. Le mansioni dei boscaioli sono diverse, a seconda delle varie destinazioni della risorsa del legno. Attraverso specifici corsi di formazione, i boscaioli si aggiornano anche sui nuovi strumenti tecnologici.

Emanuel, cosa ti ha spinto a fare questo mestiere?

Non ho pensato ai soldi o altro. Direi che è stato un innamoramento, la foresta mi ha proprio rapito. Prima lavoravo nel turismo, poi girando per i boschi ho sentito forte quasi un richiamo, come se il bosco avesse bisogno di me e io di lui. Non riuscirei più a rimanere chiuso dentro. Amo il mio lavoro.

Lavori soltanto in certe stagioni?

Un tempo per i boscaioli c’era il… letargo invernale. Oggi si lavora tutto l’anno, io ci vado sempre volentieri. A parte le ferie, per staccare.

Quali passaggi si fanno per tagliare un albero?

Dovreste venire sul posto, a vedere. È importante comunque prima visionare bene la pianta, individuare il suo ‘letto di caduta’, perché non rechi danni nello schianto. Si comincia con la pulizia della ceppaia, poi si fa la tacca, il taglio da dietro…

Come si svolge la tua giornata?

Segue un po’ le ore del sole. Comincia presto al mattino – anche alle 5 e mezzo – perché sono le ore che rendono di più. Sul posto ci si dividono i compiti, è un bel lavoro di squadra.

Ti sei mai perso nel bosco?

No, perché cerco sempre di avere un riferimento, una meta. Ma può capitare, quando c’è nebbia.

Che attrezzi usi?

Alcuni sono manuali come la manara, cioè l’accetta, oppure lo zappino, un ferro curvo per far leva sui tronchi. L’attrezzo per eccellenza rimane la motosega. E poi ci sono nuove macchine ad alta tecnologia per lavorare bene il legno sul posto.

Ma non si rovina il bosco a tagliare gli alberi?

No, perché è un sistema naturale, se l’uomo svolge il suo lavoro con attenzione non lo rovina. Noi interveniamo sulle piante destinate al taglio dalla Forestale, spesso le più vecchie e malaticcie, quelle che il bosco tenderebbe ad espellere da solo. In Trentino la Provincia gestisce bene il patrimonio boschivo. Il boscaiolo deve essere prudente, non rovinare le altre piante.

Cosa fate col legname?

Le lavorazioni sono tantissime, il legno è una materia bellissima, forse non ancorconosciuta; è una fonte di ricchezza, per tutti. Pensate ad un bel mobile, ma anche allo scoppiettio del fuoco in
una stufa.

Usate abiti particolari?

Sì, pantaloni antitaglio. E il casco, indispensabile.

La cosa fondamentale di questo lavoro?

Saperlo fare bene. Anche per non farsi del male.

È pericoloso?

Sì, molto. E purtroppo gli incidenti non mancano. Qualche contusione è il prezzo da pagare, dobbiamo essere attenti a prevedere il pericolo, sempre in agguato. In genere non si lavora mai da soli, ma in due, per aiutarsi in caso di necessità.

Come portate a valle il legname?

Dove non si arriva con i trattori o le ruspe utilizziamo le teleferiche. Sono sistemi difficoltosi da allestire ma sono utili, poco dispendiose, e non fanno danni.

Quanto guadagnate?

Dipende da tante cose. Certo rispetto all’impegno e alla fatica il lavoro dovrebbe essere riconosciuto maggiormente. Altrimenti rischia di diventare un lavoro in estinzione, sono pochi a farlo.

Un incendio vi crea problemi?

Certo, non solo economici. Perché una foresta bruciata non è più quella di prima, non si gode più come prima. Il fuoco fa disastri incredibili nel sottobosco che dà la vita a tanti animali.

Avete un altro obiettivo, oltre a tagliare la legna?

Oltre alla funzione economica, sappiamo che prelevando bene le piante da legname, si migliora il bosco e la sua qualità.

Trovate ostacoli nel commercializzare il legno?

Il mercato registra alti e bassi. Mi auguro che si capisca sempre di più il valore del legno e si riscopra il suo impiego anche nelle costruzioni domestiche.

Intervista realizzata dalla classe V della scuola elementare Maria SS. Bambina di Trento

La scheda:

Nome: Emanuel

Cognome: Grott

Segni particolari: Da otto anni fa il boscaiolo sull’altopiano di Folgaria. Suo padre era scultore del legno

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