Il nordic walking raccontato da Pino Dellasega

Il nordic walker Pino Dallasega
Pino, ma cos’è il nordic walking?

Dietro a questa parola difficile si nasconde un modo alternativo di andare in montagna, ma non solo. La camminata con i bastoncini, infatti, può essere praticata in tutte le stagioni ed in tutti i luoghi, dal mare alla città. Ad ogni passo si accompagna una spinta, facendo lavorare così tutti i muscoli del corpo. È importante sottolineare come questo sport possa essere praticato da tutti, dai bambini agli anziani, dai magri ai grassi.

Da chi è stato inventato?

Fino dagli anni 30, soprattutto gli atleti nordici di sci di fondo e biathlon, praticavano d’estate la “camminata con i bastoncini”, anche detta “ski walking”. Quasi settant’anni dopo, grazie agli studi di due ricercatori finlandesi, la definizione di nordic walking viene usata per la prima volta nel 1997. Questa forma di allenamento oggi viene praticata nel mondo da milioni di persone.

Quali sono gli strumenti del suo mestiere?

Naturalmente i bastoncini sono fondamentali. Si trovano in commercio a prezzi accessibili, dai 30 euro per quelli in alluminio, fino ai 100 (in carbonio). L’altezza dei bastoncini è regolabile e si calcola con una semplice formula che mette in rapporto l’altezza della persona e l’ampiezza del passo. Il resto dell’abbigliamento, dai guanti stretti, alle scarpe da ginnastica o agli scarponi, passando da guanti e borracce, varia in base all’ambiente in cui l’attività viene praticata.

Esistono delle guide scritte per questo sport?

Nel 2007 è uscita la prima guida illustrata ufficiale di nordic walking. Scritto da me, “Nordic Walking – Camminare con i bastoncini” (240 pp, Valentina Trentini Editore), è un libro che nasce da parecchi anni di studi approfonditi su questo sport.

Lei pratica altri sport, oltre al nordic walking?

Si. Sono tutti sport legati alla montagna come lo sci di fondo, lo snowboard, l’orientamento ed in trekking. Con le fiamme gialle di Predazzo, in 15 anni di attività agonistica ho partecipato a 11 Campionati del Mondo di orienteering e ski-orienteering, conquistando 17 titoli di Campione Italiano Assoluto. Per quanto riguarda lo sci di fondo, ricordo sempre il 18° posto alla Marcialonga di Fiemme e Fassa.

Che differenza c’è tra nordic walking e trekking?

Il trekking è la camminata in alta quota, che può essere effettuata anche senza i bastoncini. Nel 2004 ho tracciato il Trekking delle Leggende delle valli Fiemme, Fassa e Primiero, percorrendolo in 59 ore di cammino ininterrotto. Un percorso che si snoda tra i nostri boschi di montagna circa 200 km con 15.000 metri di dislivello. A luglio poi, in collaborazione con l’Atp Primero e Val di Fiemme, sarà realizzato il Trekking del Cristo Pensante.

Ci può dire qualcosa di più sul progetto?

Nell’area protetta del Parco di Paneveggio, sei percorsi immersi nel verde dedicati a Papa Wojtyla, Madre Tersa, Padre Pio, San Francesco, Chiara Lubich e Papa Benedetto XVI, porteranno al Cristo pensante. Una figura umana, che sulla testa porta una corona di filo spinato, a ricordo delle vittime della Prima Guerra mondiale. C’è anche l’ipotesi di rivalutare le numerose trincee presenti nel Parco.

Cosa significa per lei, insegnare a camminare con i bastoncini?

Un istruttore prova emozioni enormi, soprattutto quando un bambino effettua il movimento corretto. È sempre bello vedere negli occhi degli altri la soddisfazione per aver imparato qualcosa di nuovo. Insegnare nordic walking non è però facile. Rispetto alla camminata classica con i bastoncini infatti, nel nordic i movimenti sono più ampi. La mano va rilasciata in fase di spinta, in modo da ottenere anche benefici per la zona cervicale e per i muscoli della spalla.

Il suo è uno sport pericoloso?

Direi di no, anche se la montagna nasconde sempre delle insidie. Se cammino da solo mi “creo” i pericoli, cerco la via più breve per arrivare alla cima, che spesso è la più difficile. Quando sono assieme ad altri naturalmente cerco di scegliere sempre le vie più facili e sicure.

Un consiglio a chi pratica questo sport?

Camminare, soprattutto in montagna, aiuta a concentrarsi e ad apprezzare le cose semplici. La montagna non è solo fatica e salita, ma aiuta a formare il proprio carattere, oltre che a tenersi sani ed in forma.

intervista della classe V, scuola elementare Maria Bambina di Trento


Nome: Pino

Cognome: Dellasega

Attività: maestro e allenatore di sci di fondo, maestro di snowboard e freerider, istruttore nazionale di orienteering, cartografo e istruttore nazionale di nordic walking.

Segni particolari: in questo periodo sta lavorando alla realizzazione del trekking del Cristo Pensante, nel Parco di Paneveggio

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