Protonterapia, Borgonovo Re: “Ministero tace”

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La Provincia sta ancora aspettando che il Centro di Protonterapia di Trento, ai nastri di partenza, venga inserita nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, riconosciuti dal Ministero della Salute che vi accredita le strutture sanitarie. Lo ha detto l’assessora alla sanità della Provincia di Trento, rispondendo oggi in aula a un quesito posto dal consigliere della Civica, Rodolfo Borga. “Oggi – ha spiegato l’assessora – la Provincia ha attivato diversi canali con il Ministero ed è stata mandata una nota del Presidente Rossi e dell’assessore alla sanità al ministro Lorenzin per ottenere un incontro per l’inserimento di Protonterapia nei Lea e per attivare la procedura amministrativa”. “Anche se – ha aggiunto – è vero che il referente della Pat al ministero per Protonterapia, il direttore generale dottor Weber, è stato avviato ad altro incarico e quindi non ci sono più interlocutori amministrativi nel ministero”. Ma, ha aggiunto Donata Borgonovo Re, è stata posto l’accento di riconoscere Protonterapia come struttura di eccellenza nella rete europea. Quanto ai costi: dal primo gennaio 2014 l’Azienda li stima in circa 13 milioni e mezzo di euro. In questa cifra sono compresi il canone annuale di 9,3 milioni per la disponibilità della strumentazione e la manutenzione; i costi vivi di funzionamento di 2 milioni e il costo a regime per il personale che è di 1,5 milioni di euro. L’autorizzazione sanitaria arriverà entro fine giugno. Contatti sono in corso con la Lombardia per la stipula di un accordo per la ricerca in materia radioterapica mediante il reciproco riconoscimento dell’attività svolta dal Centro di Pavia e quello di Trento. Intanto l’Azienda sta preparando il tariffario e la carta servizi per Protonterapia.Per nulla soddisfatto Borga che ha replicato duramente: “L’unica cosa che c’è – ha detto – è una nota al ministro Lorenzin e ho sentito dire che c’è un dottore a Roma che è stato trasferito e quindi non si va avanti. Non prendete in giro i trentini! Se fosse stata una struttura privata l’amministratore sarebbe già stato licenziato”.
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