Piscina, allarme rosso

Comuni divisi sui costi di gestione, la piscina intercomunale potrebbe chiudere a fine settembre. Intanto gli utenti promuovono una raccolta firme

La notizia della possibile chiusura, a fine settembre, della Piscina intercomunale di Primiero sta allarmando tutti. Sul tavolo della questione i costi di gestione. La quota aggiuntiva richiesta, dalla Comunità ai Comuni, per arrivare a fine anno e tenere quindi aperta la piscina, è di 28 mila euro.

I comuni di Canal San Bovo, Imer, Transacqua, Fiera e Mezzano hanno confermato la disponibilità a integrare le risorse, ritenendo fondamentale garantire all’utenza la continuità del servizio. L'Unione dell’Alto Primiero, invece, a seguito di una riunione fra le tre giunte comunali, ha inviato alla Comunità una nota ufficiale in cui esprime parere contrario. “Tale ulteriore richiesta economica , oltre a non essere accompagnata da elementi giustificativi, anche minimali, idonei per una sua compiuta analisi, si cala in un contesto gestionale poco chiaro, che vede peraltro ancora oggi il perpetuarsi del rapporto di natura meramente privatistica e diretta con il soggetto gestore”, si legge nella nota firmata dal presidente Luca Gadenz. Tuttavia informalmente il sindaco di Siror, Walter Taufer, ha espresso una posizione diversa ed è pronto, previa verifica sulle modalità amministrative, a farsi carico della propria parte. Mancano quindi all’appello 5.000 euro, 4.600 a carico di Tonadico e 400 euro per Sagron Mis.

Rispetto alla gestione precedente vi sono state diverse modifiche finalizzate prioritariamente a proporre all’utenza uno standard elevato di qualità del servizio. La piscina è aperta 70 ore settimanali dando la possibilità agli utenti di nuotare dalla mattina presto fino a tarda serata. È stato inoltre aggiunto il servizio bar. Sono attivi corsi per tutte le fasce d’età (dai neonati agli anziani). Sicuramente questo ha contribuito all’aumento del personale (nove persone, compreso il gestore), anche se è la stessa legge che prevede la presenza in ogni momento di 2 persone abilitate all’assistenza dei bagnanti.

L’impegno della società che gestisce l’impianto, la Società sport e Tempo Libero, è stato quello di garantire sempre un servizio di qualità. Ma garantire la qualità senza una prospettiva futuro è dura. Sono stati infatti quattro i rinnovi in un anno di gestione con ovviamente tutti i se e i ma del caso. “Questo primo anno di attività era necessario per valutare le future modalità di gestione della struttura in base alla precisa definizione dei costi standard”, spiega il presidente della Comunità Cristiano Trotter. “L’idea era quella di arrivare a fine dicembre per poi formalizzare il confronto concorrenziale per la gestione 2015”.

L’indice di gradimento ha confermato la scelta di puntare alla qualità tanto che gli ingressi in piscina nel corso del primo anno sono stati circa 27 mila. Il rammarico da parte dei nuotatori si sta manifestando in più modi: attraverso i social e una raccolta firme contro la chiusura dell’impianto da parte degli utenti. Un monito per dire ai propri amministratori la volontà che la piscina rimanga aperta.

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