Volontariato innovativo

150 mila altoatesini impegnati a vario titolo in attività di volontariato

Bolzano – Presentate la scorsa settimana all’EURAC le linee guida per la promozione del volontariato nei comuni. Si calcola che siano 150mila gli altoatesini impegnati a vario titolo in attività di volontariato. Senza di loro molti progetti non sarebbero realizzabili. Come si possono sostenere nuove forme di lavoro volontario da affiancare a quelle tradizionali? Alcuni esempi concreti sono raccolti nelle linee guida elaborate dall’EURAC, in collaborazione con l’Istituto di ricerca sociale e demoscopia Apollis e con la Scuola superiore di tecnica ed economia di Coira (Svizzera), nell’ambito di una ricerca che fa parte di un progetto Interreg Italia-Svizzera. I ricercatori hanno indagato gli elementi di cambiamento delle attività di volontariato in Alto Adige e nei Grigioni.

“Anche se in questi due territori sono molte le persone impegnate nel volontariato, è comunque necessario che gli amministratori locali si occupino per tempo di incentivare nuove forme di lavoro volontario. È importante sforzarsi di fare rete con gli altri attori e agire di comune accordo”, spiega Josef Bernhart, vicedirettore dell’Istituto per il Management Pubblico dell’EURAC. In seguito ai cambiamenti demografici, infatti, i giovani non sarebbero più disposti ad impegnarsi come volontari in un’associazione per tutta la vita.

La ricerca è stata presentata dallo stesso Bernhart, assieme a Hermann Atz (Istituto di ricerca sociale e demoscopia Apollis) e Dominik Just (Scuola superiore di tecnica ed economia di Coira).

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