Comunità di valle, i territori al centro

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Riforma delle Comunità di valle.  Fra i contenuti principali del disegno di legge approvato ieri dalla Giunta e depositato in Consiglio provinciale ci sono il passaggio dall’elezione diretta dei membri delle Comunità (al massimo 22) a quella di secondo grado con “grandi elettori” nominati dai consigli comunali e le gestioni associate dei servizi obbligatorie sotto i 5mila abitanti.  Il ruolo del presidente della Comunità sarà incompatibile con la carica di sindaco e di consigliere.

Previsti poi incentivi alle fusioni fra Comuni e sul versante della finanza locale il ddl rende i Comuni autonomi per la parte corrente, con l’introduzione di un fondo per riequilibrare le entrate dei Comuni con meno risorse, definito su base territoriale. Spetterà alle Comunità decidere sui prori piani urbanistici e investimenti. L’aspetto più importante della nuova architettura che la riforma va delineando rimane quello del rapporto fra territori e Provincia.  L’assessore Carlo Daldoss aggiunge (Ascolta audio qui sotto) 
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