“Abbiamo diviso il mondo in due”

L'attacco di Parigi solleva tante domande, suscita reazioni forti e contrastanti. “I grandi del mondo dovevano andare in Africa il giorno dopo le stragi. Davanti a duemila morti non si può far finta di niente, abbiamo diviso il mondo in due”, ha osservato mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, a margine della presentazione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato di domenica 18 gennaio (vedi a pag. 25). “Il timore di ripercussioni sull’immigrazione c'è. Si sta portando avanti una politica della paura che fa comodo a chi gioca con l’immigrazione per i propri interessi”, ha aggiunto. Ma è un gioco che “diventa sporco, perché chi lancia l’allarme tiene le fila per averne un guadagno sempre maggiore”. Netto il no di Montenegro a qualsiasi ipotesi di modifica del trattato di Schengen: “Gli spostamenti dei popoli accadono perché nel mondo c’è tanta ingiustizia. Cercare di fermare centinaia di migliaia di persone significherebbe tentare di fermare la storia”.

Decisa la condanna del terrorismo da parte del vescovo di Campobasso-Boiano, mons. GianCarlo Bregantini, che offre una riflessione critica sull’utilizzo indiscriminato della satira: “Bisogna dare alla libertà il suo peso, ma anche il suo limite”. E se la satira non si autolimita, ben venga una legge per vietarla, osserva il presidente dell’Unione delle comunità islamiche in Italia (Ucoii), Izzedin Elzir: “E’ una questione di rispetto”.

Diverso il punto di vista di Romano Oss, storica “matita” locale, presidente dello Studio d’Arte Andromeda: “La satira è un’arma molto più potente delle bombe e dei mitra. Perciò viene colpita. Ma non possiamo accettare che si dica ‘Scherza coi fanti e lascia stare i santi’. Si può e si deve ridere con tutto e con tutti”.

“Ci sentiamo vicini e uniti a tutte le situazioni 'di minoranza' dove il più forte vuole prevaricare il più debole, seguendo i principi del rispetto della persona e della fraternità umana”. Lo scrive in una nota l’Agesci, l'associazione degli scout del Trentino-Alto Adige, all'indomani delle stragi a Parigi e in Nigeria. “Le diverse associazioni scout presenti nella regione, siano esse di ispirazione cristiana, cattolica, laica e mussulmana, sono unite nella prospettiva di educare a questi valori comuni, perché la diversità arricchisce e il rispetto della persona umana ne è il frutto e il presupposto più prezioso”.

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