Il volontariato fa buon sangue

A Frassilongo l'assemblea annuale. Aumenta il numero di donatori e di sacche di sangue raccolte

Un gesto gratuito e volontario per dare nuova speranza e salute a tanti ammalati. Sabato 18 aprile l’Associazione volontari italiani sangue (Avis) del Trentino ha tenuto nel centro polifunzionale di Frassilongo, in Valle dei Mòcheni, la sua assemblea ordinaria alla presenza del tesoriere nazionale Giorgio Dulio, dei sindaci della vallata e dei responsabili provinciali dell'Avis di Bergamo, Brescia e Bolzano. Se a dicembre 2014 si era dimessa la presidente Adriana Faccini, e con lei segretaria Csako e la consigliera Adalgisa Malvone, il nuovo “riassetto organizzativo” ha portato alla presidenza dell’Avis trentina il perginese Franco Valcanover, affiancato dal giovane Giorgio Tommasi (22 anni) e dal segretario Fulvio Dallapiccola, entrato nel direttivo con Franco Prezzi.

Agli oltre 350 delegati e soci Avis presenti è stato ricordato come l'associazione possa oggi contare su 18.475 soci in Trentino (18.151 i soci donatori), saliti di 555 unità nell’ultimo anno, raggruppati in 39 Avis comunali e 8 Avis di base. Le donazioni, programmate dall’Azienda sanitaria provinciale, hanno permesso la raccolta di 25.165 sacche (22.855 di sangue intero, 1.719 di plasma, e 519 di piastrine) con un aumento di 1.791 sacche.

“Il sangue offerto in modo volontario dai donatori Avis rappresenta l’88% di quello raccolto in Trentino – ha spiegato il presidente Valcanover –; ciò ha permesso non solo di raggiungere l’autosufficienza in Trentino, ma di donare importanti quantitativi di sangue (oltre 6.000 sacche) alle emergenze di Lazio, Emilia e Toscana”.

Tra i dati emersi, la crescita delle sacche donate in tutti i dieci punti di raccolta in Trentino (in controtendenza solo l’ospedale di Cles con meno 173 sacche di sangue intero e Mezzolombardo meno 36 sacche), con una contrazione significativa delle sacche di plasma (meno 541 rispetto alle 2.260 del 2013).

“La raccolta del sangue in Trentino avviene a cura dell’Azienda sanitaria e della Banca del Sangue, che soddisfa le esigenze con chiamate programmate”, ha concluso Valcanover. “I rapporti e le sinergie sono ottime, ma l’Avis del Trentino sta pensando anche un progetto per diventare ‘co-gestore nella raccolta’, offrendo un servizio migliore per donatori e ammalati”.

Nel 2014 l'Avis ha puntato sulla formazione dei donatori (corretto stile di vita e la puntualità ad ogni chiamata), ma anche sulla promozione e sull’educazione nella scuola superiore sui temi della donazione, della salute e contro il bullismo. Tra gli impegni di Avis, anche la creazione di un “registro unico” dei soci (da cartaceo a digitale) non solo per esigenze normative e di segreteria, ma per facilitare la chiamata puntuale e periodica dei soci (il 3% della popolazione trentina e il 4,5% delle persone in età idonea) ad un gesto di grande valore umano e solidale.

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