Via Piave, spazi per la città

I lavori di ampliamento alla “de Tschiderer” “aprono” locali e ambienti destinati anche agli anziani della città

In base al capitolato d'appalto entro i primi di dicembre, precisamente il 7, dovrebbero concludersi i lavori di ampliamento dell'Azienda pubblica di servizio alla persona “Beato de Tschiderer” di via Piave.

Martedì 16 giugno si è tenuto un sopralluogo al cantiere dei rappresentanti degli enti coinvolti nella nuova iniziativa di via Piave, ovvero dell'Istituto arcivescovile per sordi (con l'intero Consiglio di amministrazione e il suo presidente Dino Leonesi in veste di guida al nuovo complesso edilizio), della Provincia e del Comune di Trento. L'iniziativa era nata infatti dopo la sigla di un protocollo tra i tre soggetti.

La delegazione, guidata da mons. Luigi Bressan, ha preso atto con soddisfazione dello stato avanzato delle opere ormai alla stretta finale. Si è già provveduto infatti allo sbarrieramento della linea perimetrale su via Piave consentendo anche ai passanti di intravvedere quello che sarà lo stato finale dell'investimento effettuato.

Il cantiere era stato aperto nel 2013 dall'impresa appaltatrice, la veneta Carron.

Il progetto dell'urbanista di fama mondiale, Joan Busquet di Barcellona, risale al 2005. Rientrava in tutta una serie di nuove idee progettuali per Trento inserite da Busquet nella variante del piano regolatore del capoluogo, approvata dal consiglio comunale nella primavera del 2002 per la città del futuro che ha già visto peraltro alcune sue realizzazioni come il quartiere delle Albere nell'ex area Michelin. Altre latitano a causa anche della crisi economica e dei tagli alla spesa pubblica; una, la biblioteca dell'università è stata stralciata nel suo progetto originario.

Il nuovo centro pubblico di servizio alla persona che comprende 130 posti letto per persone anziane, dei quali 12 destinati a uomini e donne affetti da Alzheimer e 8 posti in 4 alloggi protetti; l'ampliamento va a raddoppiare la capienza della struttura attigua, funzionante da anni con i suoi 109 posti letto e 130 addetti per il servizio amministrativo e di assistenza; un numero che andrà aumentare in maniera consistente, fin quasi a raddoppiare, secondo Leonesi, nel rispetto dei parametri fissati dall'ente pubblico. La spesa preventivata è di 27 milioni di euro per la parte edilizia, più 2 milioni per l'arredo. Il Centro de Tschiderer ricade nel perimetro compreso tra le vecchie mura della città in Piazza Fiera fino al Fersina. Oltre alle strutture destinate al servizio della persona include altre funzioni di accesso al pubblico, quali il Centro di ricerca per sordomuti, una piazza pubblica e un chiostro.

Via Piave è l'asse che dà continuità con via San Bernardino ai nuovi servizi destinati non solo alla popolazione ospite, ma alla città nel suo insieme, incominciando dai residenti nell'area circostante. Il complesso infatti è composto dall'edificio esistente tra via San Bernardino e via Piave, da un nuovo edificio a forma quadrangolare che al piano terra accoglierà delle attività destinate in generale alla gente esterna alla comunità de Tschiderer quali bar con edicola, ristorante pensile capace di 150 posti, utilizzabile sia dai dipendenti che dal pubblico, palestra di fisioterapia ed altri spazi. Tra l'edificio esistente e quello nuovo è presente una piazza pubblica dalla quale è possibile accedere a tutte le funzioni, compreso il ristorante, fruibile – viene confermato – soprattutto dalla popolazione anziana di Trento. Viene fatto salvo, in maniera rigorosa, il principio del servizio che per decenni ha retto l'attività dell'Istituto arcivescovile per Sordomuti.

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