Santa Sede-Palestina, firma storica

Il Patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal: “Farà bene anche all’Accordo con Israele”

(Sir) – E' stato firmato il 26 giugno in Vaticano l’Accordo globale, elaborato sull‘Accordo di base siglato il 15 febbraio 2000, tra Santa Sede e Stato di Palestina. Un “buon esempio di dialogo e collaborazione” che può “servire da modello per altri Paesi arabi a maggioranza musulmana”, lo ha definito monsignor Paul Richard Gallagher, segretario della Santa Sede per i rapporti con gli Stati, evidenziando come a firmare l’Accordo globale sia proprio lo Stato di Palestina (mentre nell’Accordo di base fu l’Organizzazione per la liberazione della Palestina), “e ciò come segno del cammino compiuto dall’Autorità palestinese negli ultimi anni e soprattutto dell’approvazione internazionale culminata nella risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu, del 29 novembre 2012, che ha riconosciuto la Palestina quale Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite”. L’esponente vaticano ha auspicato che l’Accordo “possa in qualche modo costituire uno stimolo per porre fine in modo definitivo all’annoso conflitto israeliano-palestinese” e che “l’auspicata soluzione dei due Stati divenga realtà quanto prima”.

“Per la prima volta l’Accordo include un riconoscimento ufficiale della Palestina come Stato da parte della Santa Sede, quale segno di riconoscimento del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, alla libertà e dignità in un proprio Stato indipendente libero dalle catene dell’occupazione”, ha rimarcato Riad Al-Malki, ministro palestinese degli Affari esteri, sottolineando la portata storica della firma, frutto di anni di negoziati complessi.

Il testo consta di un preambolo e di una serie di capitoli su principi e norme fondamentali che regolano la collaborazione tra le due parti e che toccano aspetti essenziali della vita e dell'attività della Chiesa cattolica in Palestina, quali libertà di azione della Chiesa, giurisdizione, statuto personale, luoghi di culto, attività sociale e caritativa, mezzi di comunicazione sociale e questioni fiscali e di proprietà. Non manca, inoltre, l’auspicio per una soluzione della questione palestinese e del conflitto tra israeliani e palestinesi nell’ambito della “Two-State Solution” e delle risoluzioni della comunità internazionale.

Per il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, presente alla firma in rappresentanza dei vescovi cattolici di Terra Santa di cui è presidente, l'Accordo “farà bene anche all’Accordo con Israele che è quasi pronto” e di cui “aspettiamo tutti la firma”.

Daniele Rocchi

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