La “Marcia” continua

Combattere le barriere e tutelare le varie forme di disabilità. Si è costituita l'associazione “Marcia delle Carrozzine”

Un punto di riferimento per chi sperimenta giornalmente le difficoltà della disabilità, e un nuovo organismo per superare assieme le barriere verso la “normalità”, e le lacune – normative e assicurative – che ancora ostacolano il pieno utilizzo delle carrozzine e dei veicoli elettrici. Si è costituita lo scorso 12 settembre ad Arco l'associazione “Marcia delle Carrozzine Onlus”; prosegue così il lungo cammino di impegno, culminato nella marcia delle carrozzine e scooter elettrici dell’8 settembre 2013 tra Arco e Riva e seguita da altre iniziative su percorsi urbani e strade trentine.

L’associazione, apartitica e apolitica, vuole favorire l’inclusione di tutti i soggetti, dalla scuola alla società produttiva; tra gli obiettivi statutari il sostegno alla mobilità, deambulazione e superamento delle barriere architettoniche, nonché l'abbattimento delle distanze e dei limiti al trasporto dei diversamente abili. Presidente è Mauro Baldo di Sarche, affiancato dai vice Augusto Tamburini di Arco e Luciano Lucchetti di Rovereto, dal segretario Giampiero Robbi di Trento e dalla tesoriera Lorenza Colò.

“A due anni di distanza dalla nostra prima marcia non abbiamo ancora alcuna risposta dalle autorità provinciali sul riconoscimento legislativo della mobilità in sicurezza sulle carrozzine e gli scooter elettrici”, ha spiegato il Tamburini. noto professore di filosofia di Arco. Questi mezzi vengono riconosciti come semplici ausili medicali e sussidi ospedalieri. “È quindi impossibile avere un'assicurazione o una tutela reciproca. La nostra società non è pronta ad accogliere i diversamente abili, si assistono a forme di esclusione e discriminazioni di tipo 'medioevale': in Italia è ancora difficile salire su un pullman, prendere un taxi o prenotare un viaggio in treno”.

Da qui l'impegno della neonata associazione nell'incontrare le competenti autorità provinciali per meglio disciplinare e riconoscere il transito delle carrozzine su marciapiedi e piste ciclo-pedonali, offrendo così una garanzia in più a residenti e turisti che utilizzano l'ampia rete delle ciclabili trentine. “Si deve partire da un nuovo coinvolgimento delle nuove generazioni”, ha ribadito il presidente Baldo, ricordando gli incontri con gli alunni delle Elementari del Romarzollo o la manifestazione “Disabylitiamo”. “La disabilità va sgravata dal solo approccio medico o medicale, da parole come commiserazione, pietà, compassione che hanno sminuito il valore della persona”.

Pieno riconoscimento alla “normalità” che trova riconoscimento nello stesso articolo 3 della Costituzione Italiana, ma che va sperimentato quotidianamente. “Oggi una carrozzina o uno scooter elettrico è sinonimo di nuovo inserimento umano, sociale e lavorativo”, conclude Tamburini. “Nel Garda Trentino e non solo, vista l'articolata rete ciclabile e le condizioni meteo favorevoli, un disabile può tornare a frequentare gli amici, i centri sociali e le chiese per diversi mesi all'anno. È sempre più urgente stabilire però – conclude Tamburini – una normativa precisa sul loro utilizzo, che tuteli il disabile sia nel caso di un investimento sia di un danno causato dal proprio mezzo”.

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