“Il nostro obiettivo? L’integrazione”

Imminente inaugurazione di un nuovo corso di arabo per bambini di seconda generazione, che si aprirà nelle prossime settimane a Riva

Il presidente dell’associazione Famiglie Tunisine, Abdessattar Chargui, ci tiene a sottolinearlo: “Sono tutti invitati! Speriamo sia una bella festa, come quella dello scorso anno, che fu davvero riuscita e molto partecipata”. Da dieci anni le Famiglie Tunisine di Dro lavorano per l’amicizia e l’integrazione tra persone e culture: il compleanno dell’associazione, presieduta da Chargui, sarà festeggiato sabato 14 novembre, nella sala sociale messa a disposizione dal Comune presso il locale centro culturale.

A partire dalle 19.30, musiche, balli e piatti della tradizione tunisina: cous cous, insalata tunisina, pane arabo e tè alla menta, per un momento di incontro e condivisione che festeggia, insieme all'associazione, l'imminente inaugurazione di un nuovo corso di arabo per bambini di seconda generazione, che aprirà nelle prossime settimane a Riva del Garda.

Chargui, da anni dinamico presidente e animatore dell'associazione, confessa la soddisfazione per due lustri di attività: “L'obiettivo nostro è sempre stato l'integrazione, e in dieci anni abbiamo notato che è più facile lavorare in questa direzione – afferma il presidente – tanto che possiamo dire di avere tanti amici, non solo tunisini. Per noi è bello vedere che abbiamo amicizie e scambi anche con altre realtà, dalla politica alle altre associazioni. Ad esempio – continua Chargui – gli amici di un'associazione di pensionati di Riva del Garda, che ci hanno chiamati a collaborare a una festa a base di cous cous”. La condivisione non passa solo per il cibo. I volontari che ruotano sull'associazione Famiglie Tunisine sono tantissimi, l'unico passaporto che li identifica è quello dell'amicizia.

L’evento straordinario della festa annuale è il culmine di un lavoro che in realtà non si ferma mai. Chargui e il suo sodalizio si occupano, dal 2005, di organizzare corsi di lingua e cultura arabo tunisina per i bambini nati in Italia. Dietro l’iniziativa c’è la mano del governo tunisino, che dal 2005 invia, ogni quattro anni, un docente di lingua affinché i bambini non perdano le radici culturali e linguistiche. Il Comune di Dro, sposando la validità culturale della proposta, ha poi concesso gli spazi per le aule. Oggi sono circa 130 i ragazzini che si trovano nella sala sociale di Dro, il sabato pomeriggio dalle 13 alle 17, per studiare la lingua dei genitori. “Prossimamente, nell’anno scolastico 2015/2016 avvieremo un’altra scuola di arabo,stavolta a Rione, a Riva del Garda”, spiega Chargui.

Nonostante tutte le difficoltà legate al clima culturale e al periodo storico, Chargui è ottimista e positivo riguardo al lavoro svolto e soprattutto a quello ancora da fare: “Noi come associazione siamo cambiati, ma l'amicizia con gli italiani è la stessa, o è anche migliorata. L'unica cosa da dire – concludeil presidente – è che facciamo fatica con i contributi, soprattutto per organizzare la festa, anche se il volontariato e gli amici non mancano mai”.

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