Anche l’anima vuole la sua parte

Indagine promossa da Consulta salute, Upipa e Servizio di consulenza socio-pastorale della Diocesi di Trento

L'assistenza religiosa è garantita in tutte le Rsa (l’ormai consolidata denominazione di quelle che un tempo si chiamavano “case di riposo”) del Trentino. E' questa la conclusione del rapporto “Assistenza religiosa nelle Rsa: sguardi incrociati di personale, sacerdoti, volontari”, il primo sul tema realizzato dalla Consulta diocesana per la Pastorale della salute, in collaborazione con l'Unione provinciale istituzioni per l'assistenza (Upipa) e il Servizio di consulenza socio-pastorale diocesano. L’indagine, avviata alla fine del 2014, è stata presentata lo scorso ottobre dopo aver contattato 47 strutture.

“E' una prima mappatura – spiegano dalla Pastorale della salute – per verificare le modalità con le quali viene offerto questo servizio e per raccogliere osservazioni e suggerimenti. La ricognizione è stata elaborata incrociando i tre diversi punti di vista dei direttori delle strutture, dei sacerdoti e dei volontari della salute, anche in previsione delle situazioni che il prossimo futuro ci riserverà”. Il dato, come si legge nel rapporto, è che l'assistenza religiosa è da migliorare. Oltre alla celebrazione delle funzioni religiose e alla somministrazione dei sacramenti, sempre essenziali, devono esserci momenti di incontro personale e preghiera svolti da persone specificamente formate, per aiutare a riscoprire o a iniziare un cammino di ricerca di senso o di fede.

Ma cosa descrive il rapporto? Un primo dato riguarda le celebrazioni religiose. Le più diffuse risultano la celebrazione della santa messa, assicurata in tutte le Rsa almeno una volta alla settimana, la recita del rosario in 30 strutture, l'Unzione degli infermi in 29 e la confessione in 26.

Nel rapporto spicca il ruolo dei laici, sempre più spesso impegnati a garantire insieme ai sacerdoti l'assistenza religiosa nelle case di riposo. Ma quali sono gli ambiti dove i laici intervengono maggiormente? Sono i contesti di animazione liturgica, come appunto possono essere la recita del rosario o la Via Crucis. Si tratta di occasioni nelle quali talvolta intervengono gli ospiti residenti, che diventano così, da spettatori passivi, protagonisti.

Un settore particolare riguarda l'accompagnamento alla persona morente, che risulta declinato in tre aspetti: interventi clinici e psicologici nei confronti dell'ospite e dei famigliari (questa dimensione è evidenziata soprattutto dai direttori delle Rsa), intervento sacramentale (richiamato dai sacerdoti), aspetti di vicinanza e contatto (sottolineati in particolare dai volontari).

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