“Non c’è bisogno di funzionari, ma di testimoni”

Bressanone – Domenica di San Vigilio particolare per la diocesi di Bolzano-Bressanone. Nel Duomo della città vescovile mons. Ivo Muser ha ordinato due nuovi sacerdoti. Si tratta di Paolo Zambaldi e di p. Ulrich Kössler, religioso benedettino del convento di Muri-Gries, entrambi bolzanini.

“Lasciare a Dio l’ultima parola”, questo per il vescovo il significato fondamentale della sequela di Cristo. Seguire Cristo significa percorrere la via verso Gerusalemme, il cammino di Gesù che attraverso la croce porta alla risurrezione. “Quando qualcuno intende seguire coerentemente la via di Gesù, la via della giustizia e dell’amore, deve essere pronto anche a separazioni, deve prendere in considerazione anche l’essere senza patria e talvolta prevedere anche dei congedi. Chi però segue Gesù in questo modo e prende su di sé la sua croce, allora può sentirsi nella misericordia di Dio”. Rivolto ai due neosacerdoti, ha aggiunto: “La vostra maggior preoccupazione deve essere il rapporto vivo con Lui, con il Risorto. Questo rapporto non può venire meno nella vostra quotidianità e nel vostro impegno pastorale, ma deve crescere e maturare. Perché non abbiamo bisogno di funzionari, ma di testimoni”.

Paolo Zambaldi ha studiato Teologia a Bressanone e ha trascorso un “anno esterno” presso i gesuiti di Villapizzone a Milano. Ulrich Kössler, prima degli studi teologici, si è laureato in medicina e ha lavorato per sette anni all’Ospedale di Bolzano, presso il reparto di chirurgia pediatrica.

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