Sinodo, comincia l’attuazione

Il vescovo Muser alla presentazione dei testi conclusivi: “E' importante continuare il dialogo”

Bolzano – Il Sinodo diocesano è stato un grande processo partecipativo. Che esso si traduca ora in cambiamento autentico non è scontato. La pubblicazione dei documenti elaborati dalle commissioni e dal plenum e sottoscritti dal vescovo è certamente un passo importante. All’evento di presentazione, lunedì 20 giugno, nel piazzale del Centro pastorale di Bolzano, erano invitati, oltre che i rappresentanti dei mass media, gli stessi sinodali.

Con il Sinodo è stato possibile “affrontare insieme questioni importanti per la nostra Chiesa locale e trovare approcci condivisi e decisioni concrete”, ha detto il vescovo Ivo Muser. Eugen Runggaldier, moderatore e vicario generale designato, ha sottolineato che il Sinodo ha profondamente segnato gli ultimi due anni nella diocesi di Bolzano-Bressanone: “Ci siamo conosciuti, abbiamo tessuto reti, abbiamo considerato nuovi punti di vista, abbiamo nuovamente imparato a stare insieme in cammino e in dialogo”. Nella sua struttura il libro “Sulla tua Parola, con gioia e speranza” rispecchia la complessità del metodo e dei contenuti del Sinodo, un ampio percorso di partecipazione, che ha coinvolto circa cinquemila persone di tutti i gruppi linguistici dell’Alto Adige.

Il vescovo, nel suo intervento, ha evidenziato alcuni aspetti che ritiene particolarmente qualificanti. Il primo riguarda matrimonio e famiglia, ambiti che anche grazie all’esortazione “Amoris laetitia” di papa Francesco assumono un ruolo centrale nella pastorale. “L’accompagnamento di coppie e famiglie, prima e durante il matrimonio e particolarmente nelle difficili situazioni di crisi e fallimento, riveste una chiara priorità”, ha detto il vescovo. Altri temi importanti, che ricorrono nelle decisioni del Sinodo, sono la salvaguardia del Creato e le questioni sociali: “Le nostre parrocchie e comunità devono mettersi in gioco e assumere un ruolo attivo, per esempio accogliendo i profughi”. Strettamente legato al sociale è l’accento posto dal Sinodo sulla convivenza dei gruppi linguistici: “Come Vescovo per questo accento sono particolarmente grato,” ha detto Muser. L’attuazione dei relativi provvedimenti – l’unificazione strutturale a cominciare dai consigli parrocchiali e l’avviamento di processi di collaborazione – è già stata iniziata con determinazione, ma anche con qualche resistenza. “La diversità, che distingue in modo particolare la nostra diocesi, non è soltanto una sfida e una fatica, ma soprattutto la ricchezza e la nostra vocazione particolare”. Nell’attuazione del Sinodo è inoltre importante “promuovere e rafforzare il dialogo con le confessioni, religioni e culture, ma anche con la società civile del nostro territorio” sottolinea il vescovo. Nella pastorale, che oggi si trova ad affrontare la riduzione del numero di sacerdoti e religiosi, ma anche dei fedeli praticanti, “la parola chiave deve essere la corresponsabilità”. Anche per questo “i laici saranno chiamati ad assumere ruoli di responsabilità nella vita della parrocchia e a partecipare attivamente in vari servizi e compiti”.

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