Ala, sessant’anni dopo tornano i cappellani

Il gruppo ACLI del 1959
Dopo un’intera vita dedicata al servizio sacerdotale in varie parrocchie del Trentino, ritornano ad Ala martedì, per un pomeriggio di festeggiamenti, gli indimenticabili “cappellani” degli anni ’50: don Corrado Corradini e don Valentino Chiocchetti. Giunti in Vallagarina tra il 1955 e il 1956, avevano trovato una realtà sociale attiva e laboriosa, che fino a quegli anni era stata prevalentemente rurale, ma che ormai tendeva allo sviluppo industriale del territorio.

La comunità li aveva accolti con entusiasmo, primo fra tutti il parroco di allora, don Stefano Stefani; era infatti necessario un grande impegno per svolgere le varie attività della parrocchia, ma soprattutto per avvicinare i numerosi ragazzi e farli crescere nei valori del rispetto reciproco e dell’amicizia. Un compito che don Corrado e don Valentino hanno saputo svolgere e interpretare nel migliore dei modi, tanto da rendere l’oratorio il luogo privilegiato per il sano divertimento, ma anche per gli incontri di formazione e di approfondimento culturale. Erano gli anni dell’Azione Cattolica, delle riunioni alle Acli, e dei “Vittoriosi”, i primi giornali per ragazzi che andavano a ruba in quei lunghi pomeriggi sotto gli ippocastani di via Zigatteria.

Interminabili si susseguivano i tornei di calcio che vedevano affrontarsi le squadre giovanili in rappresentanza dei vari rioni della città (Villalta, Roggia, Case Nuove e Stazione), mentre le serate erano riservate alle prime partite in notturna con le compagini delle fabbriche e dei lavoratori.

Don Corrado aveva introdotto il gioco del “tamburello”, una novità assoluta per quei tempi ad Ala, ma già praticato a Rallo in val di Non, suo luogo d’origine. Don Valentino, invece, aveva allestito un coro nientemeno che a quattro voci e le prove in San Giovanni duravano fino alle ore piccole. Meticolosa era la cura riservata per i canti Mariani del mese di maggio e alla Messa cantata nella ricorrenza del Corpus Domini, che immancabilmente iniziava con l’ Haec Dies, il canto dell’Alleluia che apriva e chiudeva la lunga processione per le vie di Ala.

Come non ricordare lo zelo profuso dai due sacerdoti nel dare vita al gruppo teatrale, portando in scena inedite rappresentazioni ed altrettante commedie dialettali. Il loro sostegno, inoltre, venne rivolto all’attività di promozione sociale delle Acli, la storica Associazione che aveva aperto la sua sede in via Teatro, sempre molto affollata dai giovani lavoratori che partecipavano agli incontri-dibattito sui temi dell’occupazione e dei diritti sindacali degli operai.

Un lavoro capillare e continuo per i due instancabili sacerdoti, i quali tra l’altro trovavano il tempo per organizzare le uscite “premio” al lago di Garda con i gruppi dei chierichetti e dei cantori che animavano la Messa. Le gite in barca, i gelati e le fotografie in bianco e nero erano le prime avvisaglie di un periodo particolare ed apparentemente immobile, ma che invece avrebbe di poco preceduto gli anni movimentati della contestazione e del ’68.

Dopo tanto tempo, quelli che erano i ragazzi dell’Oratorio e tutta la comunità di Ala, si ritroveranno per festeggiare don Corrado e don Valentino che nel frattempo hanno brillantemente avvicinato quota 85 anni, un traguardo che li vede ancora guidare, con la stessa energia e vivacità di sempre, rispettivamente la parrocchia di Commezzadura in Val di Sole e quella di Barco in Valsugana.

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