Il lungo cantiere delle riforme

L'ultimo libro di Paolo Pombeni, professore emerito di Scienze Politiche a Bologna, risulta di bruciante attualità, anche se è frutto di una lunga carriera universitaria e giornalistica (è nostro opinionista da quasi 40 anni). S'intitola “La questione costituzionale in Italia” (Il Mulino, Saggi) e affronta il tema che in questa campagna referendaria è salito alla ribalta: come si pone in termini storici la questione “costituente”, quali passaggi hanno portato alla nascita della nostra Carta, quale dibattito ne ha determinato i contenuti.

Pombeni non ruba spazio ai colleghi giuristi e costituzionalisti (ai quali lancia peraltro qualche critica) ma da puntuale storico mette in ordine documentazione pubblica e privata, diari personali e articoli di giornale, per offrire ai lettori anche un utilissimo vademecum sulla posta in gioco in questo referendum. Particolarmente interessante è l'accento sul ruolo di Degasperi e la ricostruzione del dibattito post 1948 con la sintesi delle critiche più frequenti rivolte al lavoro dei Costituenti e i vari tentativi di far ripartire il cantiere delle riforme. Pombeni tiene a evidenziare la differenza tra il “cuore della costituzione in senso materiale” (secondo l'espressione di Mortati) contenuto nella prima parte della Carta e l'organizzazione dei poteri dello Stato soggetti ora a riforma. Nel suo commento finale Pombeni spera che “la storia si incarichi di dimostrare che una costituzione non è una cosa per le elucubrazioni di giuristi innamorati delle proprie dottrine, ma un testo che vive nella partecipazione all'evoluzione del paese al cui servizio è stato concepito”.

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