Pergine, il progetto “green” col vento in poppa

Si chiama “UpWind” perché nasce dal recupero di vecchie vele raccolte nei circoli nautici. È il nuovo progetto che Cooperativa Aurora che, attraverso il recupero di materiali dismessi e trasformandoli in borse e borsoni che siano belli da vedere e pratici da utilizzare, vuole rappresentare un’occasione di riscatto per alcune donne in difficoltà.

La nascita e lo sviluppo di “UpWind” mettono le radici in tre concetti cardine, primo tra tutti quello della creazione di occupazione per le donne che hanno situazioni lavorative svantaggiate e che rispondono ai requisiti della legge 68. Parliamo in particolare persone che hanno perso il lavoro e ne hanno urgente bisogno, oppure con situazioni familiari molto delicate, come ad esempio coloro che escono da una violenza domestica.

Ciò che è stato fatto è dunque innanzitutto formare queste donne ad un lavoro, quello sartoriale, che richiede una forte specializzazione: inizialmente quindi, in undici sono così state coinvolte in un corso tenuto presso la sede della cooperativa CS4 di Pergine Valsugana; quattro di esse hanno poi proseguito con degli stage e, infine, due di loro sono state impiegate nella realizzazione a mano di borse sportive e non nel laboratorio di Brazzaniga. Nonostante il numero finale di impiegate sia per necessità ristretto, non deve passare inosservato il patrimonio di competenze, spendibili altrove, acquisite da tutte le partecipanti durante il corso di formazione.

La seconda idea guida del progetto risponde al nome di collaborazione: collaborazione tra partners del mondo profit e non profit che siano fortemente interessati a promuovere e sostenere situazioni di svantaggio. Questo concetto è tradotto in realtà con la collaborazione delle Cooperative Aurora e CS4, grazie all’appoggio della Velica Trentina che ha fornito i primi materiali usati per la trasformazione della materia e successivamente anche a quello dei circoli nautici di Torbole.

Per quanto riguarda invece il terzo concetto basilare, il progetto segue quella che è una vera esigenza sentita dalla Cooperativa, la quale, attiva dal 2006, con “UpWind” porta a cinque il numero dei progetti che vertono sul riciclo dei materiali come mezzo per fare dell’ecologia e per responsabilizzare ciascuno al consumo intelligente delle risorse nel rispetto della Terra e dell’uomo.

Un progetto che, partito da circa un anno, viaggia – è proprio il caso di dirlo – a gonfie vele, tanto che a breve si concluderà un secondo corso di formazione per altre nove donne aspiranti sarte della Conca del Tesino. “Sappiamo che l’occupazione femminile presenta già numerosi problemi di per sé”, ha affermato la responsabile del progetto Emanuela Barbacovi. “Ancora di più quindi sentiamo l’esigenza di aiutare chi parte in svantaggio rispetto agli altri. Il corso di 700 ore che si concluderà a giugno vuole essere un segnale importante di vicinanza a chi si trova inoltre vive geograficamente in periferia”.

L’unico “problema”, esposto come un grande appello, che “UpWind” ha riscontrato fino a questo punto è che il successo delle borse realizzate fa sì che ci sia grande bisogno di materia prima: “Chiunque abbia del materiale velico in disuso – chiede la responsabile – non la lasci a fare la polvere in cantina, ma per favore ce lo porti”.

Ecco che il vento, lo stesso instancabile soffio che ha segnato e consumato le vele in anni di navigazione, diventa nuovamente spinta propulsiva per il veleggiare di queste donne nella vita.

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