Nel segno di Mario Rigoni Stern

Duplice premiazione per il Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi. La cerimonia ufficiale si è svolta sabato 17 giugno a Venezia, seguita il giorno dopo da una seconda cerimonia ad Asiago, a Malga Porta Manazzo, con le stesse modalità e l'intervento musicale a cura del gruppo “La vecchia mitraglia”.

Dopo la relazione della Giuria e la presentazione dei vincitori, Diego Leoni con “La guerra verticale” e Matteo Melchiorre con “La via di Schenèr”, la lectio magistralis di Ilvo Diamanti, professore di Scienza Politica all’università di Urbino e di “Régimes Politiques Comparées” nel master Etudes Politiques all’Università Parigi II. Quindi il dialogo dei vincitori con i membri della Giuria e il presidente Gianni Rigoni Stern.

Ilvo Diamanti ha approfondito gli aspetti umani della lezione sterniana soffermandosi in particolare sull’insegnamento maieutico a “sapere dire no” all’autoritarismo e alla sopraffazione anche nei tempi moderni, falsamente democratici e partecipativi.

“La guerra verticale” di Diego Leoni – si legge nel riconoscimento della giuria – costituisce l’esito solido e intenso di un lucido e appassionato itinerario. Uomini, macchine e animali sul fronte di montagna 1915-1918 spicca anche per originalità e varietà di approcci alla quotidianità della guerra. A sua volta “La via di Schenèr” di Matteo Melchiorre presenta una grande originalità di scrittura che trasforma il dato storico documentario in una narrazione appassionata pur nel rigoroso rispetto ai fatti: il passo montano ai più sconosciuto e i suoi abitanti riacquistano grazie allo studio nuova vita riemergendo dalle polverose carte d’archivio.

Il premio speciale della giuria istituito per la prima volta, “Custodi dell’arca”, è andato a Marco Scolastici per la sua diuturna azione a favore dell’allevamento di pecore nonostante il recente terremoto nelle Marche.

Per l’occasione è stato ricordato l’ideatore del Premio Mario Rigoni Stern, Osvaldo Dongilli, tra l’altro vicepresidente del Comitato organizzatore del Premio, scomparso improvvisamente lo scorso 22 aprile lasciando un cospicuo bagaglio di ricordi ma anche di proposte per il rinnovamento e il rilancio del Premio Mario Rigoni Stern.

I dieci libri finalisti del premio “Mario Rigoni Stern” erano come noto: ‘Alpi Ribelli', di Enrico Camanni (Laterza),  'Di roccia di neve di piombo', di Andrea Nicolussi Golo (Priuli&Verlucca), 'Il giro del miele', di Sandro Campani (Einaudi), 'Il sentiero degli eroi', di Marco Albino Ferrari (Rizzoli),  'In nome dell’orso, di Matteo Zeni (Il Piviere),  'La battaglia del Cervino', di Pietro Crivellaro (Laterza), 'La guerra verticale', di Diego Leoni (Einaudi), 'La via di Schenèr', di Matteo Melchorre (Marsilio),  'Le otto montagne', di Paolo Cognetti (Einaudi), 'Le temps suspendu/Il tempo sospeso', di Alexis Bétemps (Priuli&Verlucca).

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