Il turismo traina l’economia

C’è fermento sull’altopiano della Paganella, una sorta di vivacità che coinvolge non solo il settore turistico-economico, ma anche il tessuto sociale e culturale. Tanto è vero che, in molti, parlano di un altopiano che sta vivendo uno dei suoi momenti migliori. All’insegna dell’ambiente naturale.

A fare da traino è indubbiamente il turismo, con dati in crescita, come quelli dell’ultima stagione estiva che ha fatto registrare, rispetto anche alla media provinciale, delle ottimi risultati, anche se non dello stesso livello del 2017, considerato, per diversi aspetti, un anno record, difficilmente ripetibile.

“Il risultati della stagione estiva – ha spiegato il direttore dell’Apt Dolomiti Paganella, Luca D’Angelo – sono stati molto buoni, con un +18% a maggio, un +11,6% a giugno, a luglio si è avuto invece, un leggero calo dello 0,6%, ma i dati sono stati superiori al 2016 quindi, considerato che il 2017 è stato eccezionale, la performance è da considerate positiva. Di segno 'più' anche agosto e settembre”.

I motivi di questo successo sono diversi, a cominciare dal fatto che già da alcuni anni l’altopiano ha puntato sulla valorizzazione del proprio ambiente naturale e culturale, attivando diversi progetti di recupero e valorizzazione del territorio.

Una scelta che è piaciuta ai turisti che possono vivere, in estate e in inverno, la vera montagna a 360 gradi, andando oltre alla tradizionale e pur sempre importante, offerta dello sci, come per esempio il bike, le escursioni in quota, le camminate nei boschi con percorsi guidati o in compagnia di esperti, scrittori, fotografi. Un nuovo corso che ha coinvolto la popolazione residente, sia a livello di attività di volontariato, sia le scuole primarie e secondarie di primo grado, con tanti progetti come la “Scuola-montagna” o quello innovativo e sperimento per la prima volta in Trentino, “Scuola senza zaino”.

A Molveno, per esempio, lo scorso settembre, si è svolta la “Dolomiti di Brenta Trail”, la spettacolare quanto impegnativa gara di corsa in montagna tra le guglie delle Dolomiti di Brenta, alla quale hanno partecipato più di 700 atleti provenienti da venti paesi stranieri, ma soprattuto resa possibile – ha spiegato Alessandro Bettega, presidente del comitato organizzatore dell’evento – grazie a un vero e proprio “esercito” di volontari del posto, più di 150 tra privati e associazioni.

Stessa situazione anche a Fai della Paganella, dove il grande successo del festival dei sentieri “Orme”, con migliaia di partecipanti, è stato merito soprattutto dei volontari. “Per noi è stata un’esperienza impegnativa, ma bellissima – ha commentato la presidente del Consorzio Fai Vacanze, Lucia Perlot – e siamo felici per tutto il paese e per essere riusciti a fare conoscere ancora di più a tante persone le nostre bellezze naturali, grazie soprattutto ai numerosi volontari senza i quali non sarebbe stato possibile ottenere tutto questo”.

Anche a livello di amministrazioni comunali e di Comunità di valle si sono attivati progetti per una migliore vivibilità del territorio, all’insegna della sostenibilità e della cultura, con iniziative volte alla chiusura al traffico dei centri storici e la valorizzazione di alcuni siti, come Castel Belfort a Spormaggiore.

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