Con cuore libero

Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello

DOMENICA 16 FEBBRAIO SESTA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A

Sir 15,15-20 1 Cor 2,6-10 Mt 5,17-37

Dopo aver letto il brano evangelico di questa domenica (Mt 5,17-37), ci potrebbero sorgere alcuni dubbi e si potrebbe addirittura arrivare alla conclusione che obbedire al Vangelo significhi trasgredire. E Gesù potrebbe essere catalogato tra gli anarchici che viene ad abolire la legge di Dio. Senza dubbio quello che emerge dalla lettura del brano odierno, significa non obbedire alla lettera. In realtà quello che ci vuol dire Gesù è di non fermarsi a guardare troppo indietro. Cambiano i tempi, le situazioni, i modi di pensare e di progettare il futuro; perché dunque non può cambiare, o meglio perfezionarsi la legge? Agli Ebrei era capitato di aver perso ogni autonomia dopo la caduta di Gerusalemme e si erano rinchiusi in un attaccamento alla legge, che forse esprimeva per loro sicurezza e significava mantenimento della identità.

Lo stesso stava capitando alla comunità di Matteo, divisa tra coloro che difendevano a oltranza la tradizione e chi, invece, era convinto che l’originalità portata da Gesù andava al di là della mentalità legalistica di scribi e farisei. Gesù, cioè non era semplicemente il difensore dello status quo, dell’immobilismo, di quello che era stato. Gli uomini non vivono, infatti, in un museo dove tutto è immobile e ricordo. Essi guardano al futuro e, possiamo dire, sono capaci di futuro. E lo è anche la Chiesa. «Per fortuna nel piano originario di Dio non sono previste stasi; il suo disegno avanza inesorabilmente; è in costante crescita…» (Ortensio da Spinetoli).

A Gesù non interessa gettar via la legge di Mosè. Infatti dice di non essere venuto ad abolire la legge e i profeti; ma aggiunge subito dopo: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei cieli» (Mt 5,20). Egli pone un’alternativa tra il vecchio e il nuovo: «Avete inteso che fu detto agli antichi… Ma io vi dico» (Mt 5, 21-22). Le tradizioni del passato non bastano e Gesù le completa, le «sostituisce» con qualcosa di nuovo. Ciò che era stato detto agli «antichi» era qualcosa di incompleto. Uccidere una persona è sempre stato qualcosa di mostruoso; Gesù però completa con il nuovo della sua alleanza il vecchio, quanto detto dagli antichi. «Chiunque si arrabbia col proprio fratello sarà sottoposto al giudizio». Sembra che Gesù pronunci frasi enormi, impossibili da mettere in pratica. Senza dubbio ciò che dice è impegnativo, perché vuole chiarire che quando nel rapporto con l’altro nasce un’incomprensione, subentra un’arrabbiatura e non si ha il coraggio di disinnescare subito la rabbia, si corre il rischio di escludere l’altro dalla propria vita. «E chi esclude qualcuno dalla propria vita, si esclude dalla vita di Dio» (A. Maggi).

Ecco perché è importante che prima del rapporto con Dio ci sia una buona relazione con i fratelli. Sta qui il significato dell’esempio che fa Gesù: «Se offri la tua offerta all’altare e ti ricordi che un tuo fratello ha qualcosa contro di te…» va subito a riconciliarti. Non è scritto: se tu sei adirato con qualcuno, ma se un altro lo è nei tuoi confronti, per prima cosa va a riconciliarti. Davanti all’altare del Signore si vada con cuore libero, che ama anche coloro ai quali non è gradito. Quindi l’essere in pace, la serenità nella comunità è talmente importante che precede i doveri nei confronti di Dio. Le parole di Gesù tendono ad eliminare ogni ipocrisia, violenza, tradimento, doppiezza che si può annidare nel cuore di ciascuno. Nei comportamenti limpidi di ciascuno Dio si fa presente, agisce, libera, fa crescere, ama. Nei rapporti sinceri, disarmati, solidali il suo Regno può rendersi presente. E la legge di Dio è già dentro ogni uomo, perché è rivelazione di ciò che lo fa crescere in umanità e rivelazione anche di ciò che lo diminuisce in umanità e grandezza, vale a dire di ciò che lo rende felice.

E secondo voi?

Sono convinto che la legge che Gesù porta è cambiare il mio cuore per renderlo sempre più attento agli altri?

Nella mia comunità cristiana ci sono segni concreti di questa nuova legge che è perdono, nonviolenza, attenzione in ogni circostanza all’altro che è sempre un fratello?

 

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