Dal piombo ai social, Mario Antolini stampa il secolo

Mario Antolini durante la sua visita in redazione al “Vigilianum” due anni fa

Auguri, freschi di…stampa per Mario Antolini che compie oggi 100 anni. Un personaggio – decano dei nostri collaboratori – unico nella cultura  trentina da almeno tre quarti di secolo,  con la stessa passione nel sangue e la consueta verve che lo fa dialogare anche con le giovani generazioni.

Anche la sua vivace biografia è ormai nota. Mario Antolini, Musòn come scotùm, nasce e lavora a Tione di Trento. Dopo gli anni di studio e formazione a Milano, Ivrea, Asti, Tokyo e Napoli – dove si laurea in “Lingue, letterature e istituzioni orientali; sezione: Giapponese” – ritorna in Giudicarie dove si afferma soprattutto come maestro elementare e pubblicista, studioso di “cose giudicariesi”.

Lo storico Mario Antolini

Il suo impegno si rivolge al mondo dell’informazione e dell’editoria, legando il proprio nome a numerose pubblicazioni, in modo particolare relative alle Sette Pievi.  Scrive per  i quotidiani locali e su Vita Trentina fin dai tempi di Delugan. Tra i fondatori del Centro Studi Judicaria insieme con  Basilio Mosca quasi 40 anni fa, è stato anche segretario del Consorzio dei Comuni giudicariesi nel BIM e assessore alla cultura di Tione.

La prima professione, insieme a quella di maestro, è quella di giornalista. Ma, al contrario di un mondo che sulla fretta e la semplificazione ha costruito le sue fortune, Mario preferisce il metodo della serietà dell’indagine e della cura, unita al compito educativo teso ad evidenziare le prospettive piuttosto che i retroscena.

Nelle sue numerose corrispondenze dalle Giudicarie si coglie sempre l’animus dell’attenzione alla vicenda umana.  Come un vulcano in ebollizione, non si contano le sue iniziative come quella di un’agenzia di stampa quotidiana, giudicariese e non solo.  Docente apprezzato all’Università della Terza Età e del Tempo Disponibile ha guidato corsi sui temi a a lui più congeniali, quali le “Tecniche della comunicazione”, “Geografia locale”, “Identità giudicariese”, “Storia locale”.

In tutta la sua lunga e vasta attività, Mario ha sempre privilegiato l’aspetto valoriale delle questioni trattate, siano di tipo storico-filosofico che di tipo sociale. E anche ora,  nella sua incredibile lucidità, giunto al traguardo dei 100 anni la sua mission è quella di farci riflettere sulle situazioni, sui comportamenti, sulle emozioni che contraddistinguono il difficile ma anche affascinante mondo attuale caratterizzato dalla pandemia, sempre più legato ai social-network. Approdato ai social, ha saputo fare un lavoro straordinario, coniugando rigore, narrazione e un uso raffinato della lingua, anche del dialetto, ponendosi così in netto contrasto con il mondo dei social, che a volte sembra mettere in discussione l’utilità della lingua, privilegiando un uso superficiale, se non addirittura scorretto o quantomeno approssimativo in un quadro di regressione linguistica e culturale

E così l’azione di Mario nell’ultimo decennio si è trasferita dalle aule scolastiche a Facebook. Una insolita avventura, che quotidianamente si rinnova anche in questi giorni con Mario Musòn protagonista.

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