Le “Susine Pelate” che combattono la malattia anche sui social

Tre delle cinque donne che hanno deciso di condividere la loro storia sui social.

Non si aspettavano una tale esplosione di followers quando, pochi giorni fa, hanno deciso, per gioco, di condividere la loro storia sui social. Le “Susine pelate”, questo il divertente nomignolo scelto da cinque ragazze che da qualche tempo stanno combattendo contro un maledetto sarcoma, un tumore maligno del tessuto connettivo, sono diventate loro malgrado delle star di Instagram, per la capacità di raccontare una situazione drammatica in maniera leggera e solare, come il loro carattere.

Tra le cinque ragazze, che sono diventate amiche in reparto, anche la trentina Giulia, che ha varcato le porte dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano durante lo scorso agosto. “La prima volta che sono arrivata in ospedale mi sono sentita ancora più sola. Si chiude la porta del reparto e sei tu, te stessa e le tue miliardi di paure”, ci racconta. È stato lì che, camminando per i corridoi, Giulia ha incontrato Ilaria, 24 anni, psicologa, laureatasi durante il terzo ciclo di chemio: “Ci siamo salutate e da lì è iniziato tutto, per caso. Abbiamo lo stesso approccio, ci rendiamo conto che stiamo attraversando un periodo brutto, doloroso: abbiamo una malattia rara, i dottori stanno provando a curarci e non sappiamo nemmeno come finirà”. La loro amicizia è contagiosa e piano piano si allarga anche alle altre ragazze in reparto: Giulietta, di soli 18 anni, Federica e Claudia, fino alle signore più anziane e a tutto il personale.

La pagina Instragram delle “Susine” in pochi giorni ha già superato i 17 mila followers

“Da questa situazione dobbiamo passarci e vogliamo farlo così come siamo sempre state nella vita, cercando di cogliere tutto ciò che c’è di buono”, continua Giulia: “Il nostro oncologo ci ha detto che questo approccio risulta essere quasi il 70% della cura, ed è così che, quando l’altra sera eravamo tutte ricoverate, abbiamo deciso di provare a pubblicare qualcosa sui social, ma non credevamo di avere un riscontro del genere”.

Oltre 13 mila followers in 4 giorni, raccontando le loro storie e i loro pensieri, vicino alle foto che illuminano di un’irrefrenabile voglia di vivere e di combattere. “Non vogliamo dare un taglio drammatico alla cosa, siamo convinte del fatto che l’approccio possa fare la differenza: la vita aumenta nel momento in cui si è toccati da certe cose, e sta a ognuno di noi scegliere come farla aumentare”, spiega ancora Giulia, stupita dai tanti messaggi ricevuti: “Ci scrivono persone in una situazione simile alla nostra, ma anche madri, fratelli, sorelle, figli, che ci ringraziano e ci chiedono consigli, e questo ci sta facendo bene al cuore. Molti si trovano ad affrontare la malattia soli, o si nascondono e la vivono come un tabù, cosa che non deve essere. Come in ogni ambito, quando ci si trova a condividere le difficoltà, l’unione fa la forza”.

E adesso come proseguire? Le ragazze hanno le idee chiare, quello che è nato come un gioco può diventare un’opportunità: “Non sappiamo quale sarà il prossimo step, ma l’unico desiderio che abbiamo è che tutto questo possa servire da stimolo per chi ci segue a fare donazioni, soprattutto all’Istituto Nazionale dei Tumori, dove tante persone, anche tanti giovani, stanno studiando questa malattia così rara. – conclude Giulia – Oltre che sensibilizzare al rispetto della vita, mi piacerebbe che la nostra iniziativa servisse a portare avanti la ricerca, perché ce n’è bisogno”.

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