Innumerevoli i santi

Domenica 1 novembre – SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTI

Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1 Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a

Sono molti i santi che mi passano alla mente in questa solennità. Ci sono i grandi santi della Chiesa, quelli che noi veneriamo… come Francesco d’Assisi, innamorato del Signore, che va ad abbracciare un lebbroso, come il vescovo Carlo Borromeo che utilizzò le ricchezze della famiglia per aiutare i poveri e curò personalmente molti ammalati colpiti dalla peste nel 1576.

E ancora penso a Giovanni Bosco, che diede una casa ai fragili ragazzi di strada creando gli oratori. E per venire più vicino a noi come non ricordare Massimiliano Kolbe che offrì se stesso per salvare un compagno nel campo di concentramento di Auschwitz, o Madre Teresa, che portò in braccio la sofferenza dei moribondi di Calcutta. E per finire un elenco che è lunghissimo e al quale ogni giorno s’aggiunge qualcuno, non posso dimenticare Oscar Romero, ucciso mentre celebrava la Messa per aver difeso la libertà del suo popolo e i diritti degli oppressi contro la prepotenza del governo dittatoriale.  Sono questi i santi che indicano a tutti la strada che conduce a Dio, la luce del Vangelo che rende più umano e più giusto il mondo. Ma sono costoro che ci fanno volgere lo sguardo ai santi dei nostri giorni, che camminano sulle nostre strade, che spargono sulla terra briciole dell’amore di Dio.

Sono donne e uomini affascinati da quel Dio che è solo amore e misericordia, che alla domanda: «Dov’è tuo fratello?» rispondono non abdicando alla loro responsabilità. Chi è vissuto nel passato ha preparato per noi questo mondo, e noi a nostra volta possiamo costruire nel bene e nella speranza il futuro. In questo tempo di pandemia è santo chi sa prendersi cura dell’altro, chi non fugge nell’indifferenza, perché chi è indifferente può essere complice di atrocità e di morte. Chi sta davanti a Dio, secondo Ap.7,2-4, che ascolteremo come prima lettura, proviene da ogni razza, nazione, popolo e lingua e ciò vuol dire che la santità non è esclusiva di qualcuno, ma è possibilità data a tutti, che la vivono in maniera diversa e in luoghi diversi. I santi che oggi celebriamo non sono soltanto quelli che la Chiesa ha ufficialmente riconosciuto tali, ma sono anche coloro che sono vissuti in mezzo a noi, che hanno cercato di seguire Gesù e di tradurre nella loro vita quotidiana il suo Vangelo.

Si sono lasciati amare da Dio, lo hanno amato e hanno cercato il suo volto sul volto dei fratelli e delle sorelle con i quali condividevano l’esistenza. I loro nomi sono probabilmente scritti soltanto sul palmo della mano del Padre. La loro vita, pur nella concretezza e nella fatica terrena, era rivolta al cielo. E a me piace pensare che un pezzo di cielo lo hanno portato su questa terra, un po’ di quel mondo nuovo che è il sogno, il regno di Dio. Dio accoglie nella sua casa, io credo, moltissime persone che magari sono state incomprese in quello che facevano e dicevano, considerati fuori dagli schemi severi di una chiesa troppo autoreferenziale. Possiamo pensare oggi a tante donne e tanti uomini che sulla terra sono stati «profeti», ancorati fortemente nella preghiera e nella fede, ma guardati con sospetto durante la loro esistenza. Sono anch’essi santi, perché hanno anch’essi prestato la loro voce Dio e con le loro opere hanno reso presente il suo amore. Possiamo pensare ancora a tanti preti che hanno sono vissuti nel servizio della comunità, fedeli fino alla fine al loro impegno anche se emarginati dalla pubblica opinione o dai loro superiori. E non credo sia azzardato richiamare alla memoria infine politici e sindacalisti, che hanno saputo mettere al centro del loro impegno il bene comune e non i propri interessi, che si sono prodigati anche di fronte al dissenso e alle ostilità a promuovere i diritti di tutti e a difendere la dignità dei poveri. Davvero la santità è più diffusa di quanto si pensi, perché nonostante le apparenze, sono tanti i poveri di cui parla il Vangelo che abbiamo ascoltato, cioè coloro che non cercano di porre al centro il proprio io, che non cercano la propria affermazione, che portano sulla terra la carezza e il sorriso del nostro Dio.

So riconoscere i santi che Dio mette sulla mia strada? Sono convinto che Dio mi vuole santo portando la sua luce difendendo il creato, cercando di far risplendere la sua immagine in ogni donna e in ogni uomo?

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