“Chiamateci grembiuli bianchi”: la protesta dei ristoratori di Trento

Una macchina della manifestazione di ristoratori ed esercenti. Foto Gianni Zotta

Un corteo di macchine è partito oggi, lunedì 11 gennaio, alle 8 dal piazzale ex Zuffo di Trento. La destinazione era Corso Tre Novembre, dove una rappresentanza di ristoratori ed esercenti ha consegnato al Commissario del Governo Sandro Lombardi un grembiule, simbolo della protesta.

Hanno partecipato al corteo tra le 400 e le 500 macchine, in rappresentanza di una categoria che in Trentino conta 3.500 aziende. Da cosa parte la manifestazione? “Ci aspettiamo che lo Stato faccia di più sul fronte dei ristori – spiega Marco Fontanari, presidente di Confcommercio Trentino, che ha organizzato la manifestazione assieme a Confesercenti -. Qualcosa è arrivato, seppur tardivamente. Ma non è sufficiente. Vogliamo riprendere a lavorare in maniera corretta e seria, per la nostra dignità e per rispettare il sacrosanto diritto costituzionale al lavoro, che oggi ci viene tolto. Le nostre attività producono un valore sociale, oltre che economico. Abbiamo bisogno di tornare a lavorare”.

Ristoratori ed esercenti si aspettano che il 2021 segni “un cambio di rotta”, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche da quello economico. “Fin da subito – hanno affermato – dovranno essere messi in campo dei provvedimenti per il settore, per evitare che il malumore già presente anche nei nostri associati cresca fino a non essere più sopportabile né gestibile”.

Sono cinque i punti che Confcommercio e Confesercenti hanno posto all’attenzione del Commissario del Governo. In primis chiedono “uno stanziamento che garantisca un ristoro pari al 30-40% delle perdite del periodo tra marzo 2020 e gennaio 2021”. I ristoratori e gli esercenti domandano anche una riduzione dei costi operativi, la generazione di liquidità tramite un patto con i sistemi bancari, la rimodulazione dell’Iva e il riordino del settore. In merito a quest’ultimo punto, infatti, sono stati chiesti dei “parametri d’ingresso al mercato più stringenti e qualificanti”.

La consegna dei grembiuli. Foto Gianni Zotta

Tutte le vetture che hanno preso parte al corteo si sono fermate davanti al Commissariato del Governo prima di proseguire. Tra il suono dei clacson, i manifestanti hanno consegnato il proprio grembiule senza scendere dalle macchine.

I finestrini di una vettura erano ricoperti da cartelloni che recitavano Je suis chef. Ma la maggior parte degli esercenti e dei ristoratori hanno partecipato alla “sfilata” di macchine portando con sé dei manifesti che dicevano “Basta!”.

Chiamateci grembiuli bianchi”, hanno affermato i manifestanti poco prima di consegnare simbolicamente uno dei grembiuli al Commissario del Governo, che, dal canto suo, ha promesso che farà pressione sui ministeri competenti “affinché sia acceso un focus particolare sulla situazione della vostra categoria”.

Foto Gianni Zotta
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