Lo aveva anticipato ieri in conferenza stampa il presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti: con un’incidenza scesa sotto la soglia critica dei 250 casi ogni 100 mila abitanti e un Rt addirittura sotto l’1, la Provincia di Trento a partire da mercoledì 7 aprile, quando entrerà in vigore il nuovo Dpcm, con ogni probabilità tornerà in “zona arancione“.
Se per cambiare colore in caso di zona rossa dovuta all’Rt o al rischio bisogna attendere due settimane, i due monitoraggi consecutivi non sono necessari se il rosso è dovuto all’incidenza, come nel caso del Trentino, in quanto questo parametro è stato inserito dal Comitato tecnico Scientifico dopo l’emanazione del Dpcm che introduceva i 15 giorni di attesa.
Per quanto riguarda le limitazioni, con il ritorno in arancione sarà nuovamente possibile muoversi all’interno del proprio Comune di residenza o domicilio senza bisogno di autocertificazione, tornerà la scuola in presenza con le superiori fino ad un massimo del 75% degli studenti, e riapriranno i negozi al dettaglio, nonostante i centri commerciali saranno chiusi nei weekend, nei festivi e nei prefestivi.
Resta in vigore il coprifuoco, dalle 22 alle 5, così come il divieto di consumazione all’interno di bar e ristoranti o nelle loro vicinanze, ma il nuovo Dpcm elimina il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto.