Chachacomani, cresce la chiesetta dei giudicariesi

La chiesetta in costruzione a Chachacomani

Buone notizie da Chachacomani, in Bolivia, dove dallo scorso novembre si trova Stefano Marchetti, originario di Borgo Lares, dopo aver scelto di passare alcuni anni della sua vita in missione in questa zona del Sudamerica: la chiesetta che la locale popolazione Aymara ha deciso di costruire attraverso fondi arrivati anche dalle Giudicarie sta procedendo spedita: la costruzione è infatti arrivata ai muri perimetrali e i lavori stanno avanzando celermente tanto che si è già arrivati alla costruzione del tetto.

L’intenzione è quella di benedirla il prossimo 23 giugno, festa di san Giovanni Battista, patrono della comunità di Chachacomani. “Vogliamo far sapere a coloro che nei primi mesi di quest’anno hanno sostenuto la raccolta fondi che le loro donazioni sono andate a buon fine; Stefano e gli abitanti della zona ringraziano tutti”, ribadisce la sorella Ilda Marchetti, anima, assieme al locale Gruppo Mato Grosso, della colletta che aveva fruttato 2.725 euro, davvero un buon aiuto finanziario convertito in “bolivianos”.

L’ex bibliotecario borgolaresiano opera a sostegno di padre “Topio”, Antonio Zavatarelli, originario di Menaggio, nel comasco, che nell’estate 2019 ha ricevuto La Targa d’Argento del Premio Internazionale di Solidarietà Alpina a Pinzolo; insieme lavorano per formare i ragazzi più giovani come guide alpine che accompagnano i turisti che arrivano per compiere scalate o fare trekking alle pendici della Cordigliera Real che fa parte della catena delle Ande, in pieno altipiano boliviano e vicino al lago Titicaca, molto bella dal punto di vista ambientale e paesaggistico, anche se ancora poco esplorata. “Sembra che negli ultimi mesi nonostante l’attuale pandemia, sebbene qui, essendo la località piuttosto isolata, non sia comunque così diffusa, dalla capitale La Paz qualche turista abbia di fatto iniziato ad arrivare; nel frattempo per i turisti è stato anche messo assieme un bar e si cercherà ancora di realizzare una specie di locanda. Le cose andranno ancora meglio quando i turisti inizieranno ad arrivare anche dall’Europa”, conclude Ilda con un moto di ottimismo.

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