Lotta alla criminalità e prevenzione, si presenta il nuovo questore Francini

Il nuovo questore di Trento Alberto Francini

Ha voglia di mettersi subito al lavoro Alberto Francini, il nuovo questore di Trento, che si è presentato alla stampa nella mattinata di oggi, lunedì 6 settembre, nel giorno in cui prende servizio nel ruolo che ricoprirà fino al primo luglio del 2022, quando potrà finalmente dedicarsi alla pensione.

Non sprecherò un solo minuto, questi non saranno mesi di riposo”, le sue prime parole, a testimonianza che Francini non vuole prendere sotto gamba la sua ultima parentesi lavorativa, dopo “30 anni di strada a Napoli“, città di cui è originario, e diversi ruoli dietro la scrivania, alla guida delle questure di Lecco, Pisa, Catania e Campobasso, prima di diventare coordinatore presso il Viminale della struttura di missione per la protezione dei dati personali del dipartimento pubblica sicurezza. “Non era così che volevo finire la carriera”, ha commentato Francini, che ha chiesto al Capo della Polizia di essere assegnato ad un ruolo che sentisse “più suo”. “Mi ha accontentato, assegnandomi ad una sede importante, come Trento – ha aggiunto -. Un ambiente sano, tranquillo, ma politicamente rilevante, per via dell’autonomia di cui gode il Trentino”.

Tre i punti fondamentali alla base del suo lavoro: la lotta alla criminalità, in particolare quella organizzata, perché, pur essendo in un’isola felice, “bisogna vigilare, alcune organizzazioni criminali come per esempio la ‘ndrangheta, riescono a infiltrarsi al Nord con grande facilità, soprattutto nel tessuto imprenditoriale. Serve fare la massima attenzione”. Per questo il nuovo questore chiama all’appello la cittadinanza trentina: “Il cittadino è il primo poliziotto, negli anni è sempre più necessaria la collaborazione tra cittadinanza e Forze dell’Ordine nel controllo del territorio”. Un metodo di lavoro che Francini ha messo in pratica anche in passato, ricorrendo a progetti di vigilanza di vicinato, che mettessero in stretto contatto i cittadini con i poliziotti di fiducia.

Terzo nodo, l’estensione del raggio d’azione: “Il questore non è solo della città, ma di tutta la provincia“, ha specificato Francini. “Sarò il punto di riferimento di tutti i sindaci, per distribuire al meglio le risorse su tutto il territorio, facendo attenzione alle città ma anche a tutti i comuni che avessero necessità”.

 

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