Addio a don Silvio Benedetti. “Grande patriarca e grande prete”, lo ricorda il vescovo Lauro

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Ci ha lasciati nella notte tra sabato 20 novembre e domenica 21, all’età di 88 anni, don Silvio Benedetti. Nato nell’agosto del 1933 a Meano, da qualche anno era rientrato, insieme al fratello Luigi, nella sua valle di Cavedine, dove ha continuato a fare il collaboratore pastorale.

Ordinato sacerdote in cattedrale a Trento il 22 marzo 1958, è stato vicario parrocchiale a Civezzano (1958 – 1962) e poi a Nomi (1962 – 1964), per poi tornare a Trento, dove gli venne affidato compito di catechista nelle scuole. Dal 1964 al 1973 ricoprì l’incarico di assistente diocesano dell’Azione cattolica, ruolo che dal 1964 al 1973 lo portò a girare tutta diocesi nel dopo concilio, e quindi di direttore di Villa S. Nicolò (1975 – 1982), prima di tornare all’attività pastorale, stimato parroco al Santissimo e poi a Pinè, dove rimase dal 1996 al 2009.

Era un prete mite e generoso, sempre molto vicino agli ammalati e molto generoso con i più poveri. “Ci ha lasciati da grande patriarca e da grande prete. Tutti lo ricordano come la bontà in persona”, ha detto il vescovo Lauro questa mattina durante la santa Messa in Cattedrale: “Grazie don Silvio, ti sento già presente. Grazie per la lezione, anche nel morire, che dice quanta positività abbiamo anche in mezzo al nostro clero”. A ricordarlo, anche l’Apostolato diocesano della Preghiera di cui è stato assistente per molti anni.

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