Suor Paolina Visintainer, la prima santa trentina

Santa Paolina Visintainer nasceva a Vigolo Vattaro il 16 dicembre del 1865. La vignetta di Giorgio Romagnoni

Poco dopo la sua prima comunione, corre dalla madre dicendole: “Vorrei appartenere soltanto a Gesù”. Amabile Visintainer, che poi diventerà suor Paolina Visintainer, nasce il 16 dicembre del 1865 a Vigolo Vattaro. La sua famiglia è poverissima, tanto che, quando Amabile ha 10 anni, è costretta a partire per il Brasile, una sorte che ha accomunato molti trentini.

La bambina arriva nello stato di Santa Catarina, dove la comunità trentina fonda due città, Nova Trento e Vigolo. È in quest’ultima cittadina, che si trova nella foresta, che vive suor Paolina. Inizia a frequentare la scuola ma, nonostante l’impegno, non riesce a imparare né a leggere né a scrivere. Acquisisce queste competenze nel corso del catechismo, che la entusiasma così tanto da portarla a quell’affermazione: “Vorrei appartenere soltanto a Gesù”. Un’affermazione che si concretizza dieci anni dopo la sua prima comunione, quando suor Paolina sogna la Madonna, che le dice: “è mio ardente desiderio che cominci un’opera: lavorare per la salvezza delle mie figlie”. Da allora la suora comincia a interrogarsi su cosa possano voler dire quelle parole. Siccome non riesce a capirlo, la Madonna le esplicita il suo desiderio: “Ti darò qualcuno che possa aiutarti – le dice – più tardi ti mostrerò le figlie che ti desidero consegnare”.

Una delle “figlie” è l’amica Virginia che, alla morte della madre di santa Paolina, si trasferisce con lei accanto alla chiesa dedicata a San Giorgio. Lì accolgono Angela, un’anziana malata di cancro. Quel giorno, il 12 luglio del 1890, nasce ufficialmente l’Ospedaletto di San Vigilio. Entra a far parte della squadra anche Teresa Maule e il “conventinho” si amplia. Viene aperto anche un secondo “ospedaletto” a Nova Trento, più alcuni ospedali per i meno abbienti, degli ospizi per gli ex schiavi e delle scuole per i loro figli a San Paolo.

Nel 1895, il vescovo di Curitiba, la diocesi sotto la quale cade Nova Trento, ammette le due donne ai voti religiosi e fa nascere una nuova congregazione, le Figlie dell’Immacolata Concezione, che qualche anno più tardi cambia nome e diventa le Piccole Suole dell’Immacolata Concezione. Suor Paolina, che in quel momento cambia nome, era infatti devota alla Madonna di Lourdes. Nella congregazione, riveste un ruolo molto importante la bachicoltura. Suor Paolina, che quando era a Vigolo Vattaro lavorava in una filanda, fa conoscere l’arte della tessitura alle suore.

Suor Paolina, che da anni soffriva di diabete, subisce un’amputazione al dito – andato in cancrena – nel 1938. Oggi quel dito si trova nella cattedrale di Trento. La reliquia è stata donata da San Giovanni Paolo II all’allora arcivescovo di Trento Luigi Bressan.

Negli ultimi mesi, suor Paolina diviene cieca. Muore il 9 luglio del 1942 a seguito di una crisi diabetica che la porta ad avere delle complicazioni polmonari. Suor Paolina Visintainer è stata la prima persona trentina ad essere stata proclamata santa (nel 2002 da papa Giovanni Paolo II). A trent’anni dalla beatificazione, avvenuta il 18 ottobre del 1991, Santa Paolina è stata ricordata con una mostra e una conferenza al Vigilianum (qui articolo).

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