Addio al prof. Giuliano Morandi. Il ricordo dell’Ordine dei Medici di Trento

E’ morto il prof. Giuliano Morandi. Aveva 92 anni. La sua scomparsa costituisce una grave perdita per il mondo medico e culturale trentino.

Il prof. Morandi, compiuti gli studi liceali, si era laureato in medicina e chirurgia all’università di Pavia nel 1954. Seguirono le specializzazione in oncologia all’università di Pavia nel 1958, poi in ostetricia e ginecologia all’università di Genova nel 1960 e da ultimo in chirurgia generale all’università di Pavia nel 1967. E’ stato anche autore di numerose pubblicazioni scientifiche per le quali è stato molto apprezzato dalla comunità scientifica, conseguendo successivamente la libera docenza in patologia ostetrica.

Il prof. Morandi era entrato all’ospedale di Trento nel 1955 come assistente del prof. Mario Marchesoni. Successivamente aveva ricoperto il ruolo di aiuto dal 1962 al 1973 e quindi dal 1974 quello di primario. Il reparto ostetrico in quegli anni gravitava nell’area chirurgica del prof. Alessio Pezcoller e questa circostanza aveva dato al prof. Morandi l’opportunità di una stretta collaborazione con lo stesso prof. Pezcoller, nome eccellente della chirurgia trentina, al quale oggi è legato un prestigioso premio scientifico internazionale.

Il prof. Morandi ha legato il suo nome alla storia e allo sviluppo dell’ostetricia e ginecologia in Trentino. Prima con il suo primario Marchesoni e poi con altri collaboratori della prima ora come Carbonari Bruno, Coltro Giorgio, Gennari Marco, Franceschini Carlo e a seguire Ioppi Marco, Martinelli Gianni e il compianto Nicolodi Franco, ha creato e fatto crescere un reparto di ostetricia e ginecologia che è diventato punto di riferimento di tutto il Trentino, fortemente apprezzato anche a livello nazionale.

Gli anni del primariato sono stati contraddisti da un forte lavoro di organizzazione e ristrutturazione del reparto. Sul piano medico e scientifico aveva puntato sulle tecniche innovative e di avanguardia portando a Trento novità importanti per la cura delle pazienti. Questo grazie anche alla specializzazione conseguita in oncologia. Tra l’altro l’introduzione all’ospedale di Trento della chirurgia mininvasiva vaginale, del taglio cesareo con incisione cutanea trasversale, del Pap-test e l’avvio dello screening del carcinoma del collo uterino erano state sue creature. Dal 1973 al 1977 alla professione medica aveva poi affiancato anche quella di professore insegnando all’università di Trieste.

Dal 1961 al 1971 ha diretto l’ambulatorio del Consorzio provinciale tumori e si era impegnato per la Lega Tumori della Provincia di Trento. Erano stati anni di forte lavoro, ricco anche di soddisfazioni e riconoscimenti, come ricordano i medici che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Era impegnato sia sul fronte ospedaliero che all’esterno, attraverso attività di promozione e sensibilizzazione. Frequentemente, terminata l’attività in ospedale, a fine giornata si spostava in vari paesi e borghi del Trentino per parlare alla popolazione di tumori e spiegare come prevenirli, dove possibile, e come scoprirli in tempo, attraverso lo screening del Pap-test per il tumore del collo uterino e della mammografia per quelli del seno.

Nel l979, dopo soli cinque anni di primariato, aveva lasciato poi il S. Chiara per trasferirsi all’ospedale zonale delle Camilliane a Trento, dove aveva portato la sua impronta e l’esperienza maturata al S. Chiara. Pur nel breve periodo di primariato ha posto quelle basi organizzative sulle quali il reparto è cresciuto negli anni: serietà professionale, studio, ricerca, aggiornamento continuo, armonia e motivazione. Valori che pretendeva da tutti con severità quanto era esigente l’umanità e la tenerezza che metteva nella cura delle pazienti che a lui si affidavano e che voleva diventasse preciso comportamento di ogni operatore del suo reparto. Insegnamenti mai superati che ancora oggi sono attuali e punti di riferimento irrinunciabili per chi svolge la professione di medico.

Dott. Marco Ioppi
Presidente Ordine dei Medici di Trento, anche a nome dei medici già collaboratori del prof. Giuliano Morandi

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