Caro energia, la Provincia mette in campo misure per 40 milioni di euro: l’incontro con i sindacati

La Provincia mette in campo misure da 40milioni di euro per il caro bollette

La Provincia di Trento mette in campo misure per 40milioni di euro per far fronte al caro energia e al caro bollette. Fondamentale, secondo l’assessore provinciale alla ricerca e lavoro Achille Spinelli, “intervenire a favore delle famiglie in questa fase per garantire il loro potere di acquisto e sostenere così anche l’economia”.

Le misure sono state presentate nel corso di un incontro con i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Erano presenti Mario Tonina, vicepresidente della Provincia di Trento, Paolo Nicoletti, direttore generale, e i dirigenti generali del Dipartimento Economia Laura Pedron e del Dipartimento territorio ed energia Roberto Andreatta. Presenti anche il presidente di Adiconsum, il presidente di Confindustria Fausto Manzana e il presidente degli Artigiani Marco Segatta.

I criteri per il bonus famiglie sulle bollette: tra le 60 e le 70mila famiglie interessate

Sono stati definiti anzitutto i criteri per il bonus famiglie sulle bollette: i nuclei potenzialmente interessati in Trentino sono tra i 60.000 e i 70.000 con risorse utilizzabili pari a 25 milioni di euro.

Per le famiglie che accedono o accederanno alle quote dell’Assegno unico provinciale (Aup) B1 (famiglie con figli), B3 (famiglie con disabili) e C (natalità) si prevede un bonus automatico sulle bollette (senza bisogno di domanda) erogato da Apapi a maggio. Il bonus sarà di 400 euro massimi per la famiglia con Icef fino a 0,30, mentre sarà di 300 euro massimi per le famiglie con Icef tra 0,3 e 0,4.

Per le famiglie che percepiscono quota A (sostegno al reddito) dell’Aup con Icef da 0 a 0,16 si chiederà una autocertificazione in cui si dichiara di non godere del bonus nazionale, in questo caso si otterranno i 400 euro di bonus provinciale, altrimenti il bonus sarà quello in arrivo dallo Stato.

Le altre famiglie dovranno presentare domanda e rispettare alcuni requisiti patrimoniali e reddituali, ovvero: non essere percettori di bonus energia nazionale; avere pagato una bolletta energia/gas nel primo trimestre 2022; residenza come da aUP; meno di 15.000 euro di depositi medi su contocorrenti postali e bancari nel primo trimestre 2022; patrimonio immobiliare, al netto della prima casa, a fini Imis sotto i 50.000 euro, si potrà ricevere un bonus tra i 200 e i 250 euro a seconda del reddito e del numero dei componenti del nucleo familiare fino al limite di 55.000 euro lordi annui di reddito dichiarato. Ad esempio: un nucleo con 2 componenti e un reddito lordo inferiore a 15.000 euro riceverà 250 euro, un nucleo con 4 o più componenti e un reddito tra 30.001 e 55.000 euro sarà di 200 euro.

Energie rinnovabili: gli incentivi per agevolare la loro adozione e il tema delle comunità energetiche

Previsto un ddl per semplificare le procedure urbanistiche e velocizzare l’installazione degli impianti fotovoltaici per quel che riguarda, invece, le energie rinnovabili.

Si pensa di affiancare al 50% del credito di imposta nazionale, che potrà essere acquisito dai fornitori dell’impianto, la rateizzazione in bolletta del restante 50% coinvolgendo i Bim e i Consorzi elettrici. Questo per agevolare l’investimento negli impianti fotovoltaici.

“Si tratta di una delle 12 misure che avevamo già previsto nel Piano energetico ambientale provinciale e che risulta interessante perché darà un sollievo immediato sulle bollette”, sottolinea Tonina.

Un incentivo del 30% sull’investimento per la realizzazione di impianti fotovoltaici su immobili e capannoni sarà dato anche alle imprese, come ha spiegato Spinelli, con un impegno della Provincia pari a 15 milioni di euro per un potenziale di 300 nuovi impianti, triplicando la potenza installata attualmente dalle imprese. Altro progetto riguarda gli impianti pubblici per cui si pensa a una misura per dotarli di impianti fotovoltaici.

“Accanto a ciò, c’è il tema delle comunità energetiche, che possono avere grande sviluppo in un territorio come il nostro in cui la Cooperazione è diffusa e i Comuni possono essere coinvolti – ha aggiunto il vicepresidente Tonina -. Il Pnrr prevede per il Trentino circa 50 milioni di euro a tasso zero per 10 anni proprio per le Comunità energetiche”.

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