Un viaggio (e un film) per “ridare dignità ai nepalesi”: Garima Voyage lavora per ottenere la Certificazione di destinazione sostenibile

Federica Riccadonna, roveretana, e Rabindra Aryal, nepalese, hanno fondato Garima Voyage, un tour operator che lavora per ottenere la “Certificazione di destinazione sostenibile”

E’ un’avventura collettiva quella appena avviata dal tour operator nepalese Garima Voyage; un’avventura che presto si trasformerà anche in un documentario che verrà presentato al Trento Film Festival nell’inverno 2022.

In questi mesi, e fino al 2024, Garima Voyage, nato nel 2017 dall’incontro tra la trentina Federica Riccadonna e Rabindra Aryal, sta lavorando per raggiungere la “Certificazione di destinazione sostenibile” per la zona del Melamchi e del Panchpokhari. Sono coinvolti negli studi sei studenti del master di Sostenibilità del Turismo dell’Università di Trento e la Sat, oltre alla MidWestern University del Nepal e alla Leisure Academy della Breda University of Applied Science.

Assieme a Garima Voyage, sono coinvolti nel progetto la Sat e l’Università di Trento e un filmmaker e uno storyteller trentini

Si parte con la certificazione delle “homestay”, le case disseminate lungo i 60 chilometri della rete sentieristica che, tra il 2019 e il 2021, è stata identificata e mappata da Garima Voyage assieme alla Sat. Le persone che visitano la zona del Melamchi, infatti, sono ospitate nelle case di alcune famiglie nepalesi che hanno dato la loro disponibilità anziché in strutture turistiche.

“Ciò che attira le persone è soprattutto lo stile di vita rurale – spiega Federica Riccadonna -, perché con Garima Voyage c’è la possibilità di fare un’esperienza di vita locale, tra le coltivazioni di tè biologico, i laghetti sacri che, secondo la tradizione indù, permettono alla persona di purificarsi e una biodiversità molto elevata”.

L’obiettivo è raggiungere la “Certificazione di destinazione sostenibile” entro il 2024. Nel frattempo si sta lavorando sulla raccolta dati per la certificazione, che valuta la sostenibilità sociale, ambientale, economica e manageriale, e al potenziamento del percorso sentieristico con l’apertura di una nuova via verso il Gamchempo Peak.

Sono coinvolti nell’avventura anche lo storyteller Kevin Cortella e il filmmaker Alessandro Polla, che hanno deciso di girare un documentario per “ridare dignità ai nepalesi” da presentare al Trento Film Festival. Il film, ha annunciato Cortella in un filmato che spiega l’iniziativa, si chiamerà “Garima”, proprio come il tour operator: in nepalese, infatti, quella parola significa “dignità”.

Garima Voyage ha lanciato una raccolta fondi: è possibile contribuire in cinque modi diversi: si va dalla quota amatore a quella pioniere

Garima Voyage ha lanciato una raccolta fondi per il progetto, TRACCIA, un acronimo che sta per “Tassa di Riflessione che Aiuterà la Cultura, la Comunità Indigena e l’Ambiente”. Sono state pensate cinque quote di partecipazione: amatore, sportivo, escursionista, alpinista e pioniere. La scalata verso la “vetta” di “Certificazione di destinazione sostenibile” è cominciata l’8 marzo alle 8.48. Una scelta tutt’altro che casuale: se si mettono assieme, queste cifre formano 8.848, l’altezza del monte Everest. Una cima molto ambita e che, nell’immaginario collettivo, è subito associata al Nepal. Garima Voyage, con la “Certificazione di destinazione sostenibile”, sogna che al Paese in cui opera vengano associate anche altre attrattive, oltre che la conoscenza e l’incontro con la popolazione locale.

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