Ucraina, Consolida propone dei laboratori per le classi che accolgono i rifugiati

Consolida propone “Prima Classe” nelle sezioni che hanno accolto bambini e ragazzi ucraini

Sono quasi 300 i bambini e i ragazzi scappati in questi mesi dalla guerra in Ucraina. Accolti in Trentino, hanno cominciato a frequentare diversi istituti comprensivi. Consolida e le sue cooperative sociali offrono loro dei laboratori esperienziali e degli interventi educativi costruiti in collaborazione con il Dipartimento Istruzione della Provincia Autonoma di Trento.

“Si tratta di proposte dedicate al gruppo classe, non solo ai bambini e a ragazzi ucraini – spiega Francesca Gennai, vicepresidente di Consolida – ma anche ai loro compagni di classe nella consapevolezza che l’inclusione è una partita che si gioca insieme“.

Queste iniziative sono pensate all’interno di una nuova edizione di Prima Classe, un progetto che raccoglie diverse proposte educative degli enti accreditati a lavorare nelle scuole: i dirigenti scolastici potranno così scegliere, assieme al corpo docente, tra diversi laboratori ed esperienze educative, oppure optare per interventi di supporto di educatori professionali.

Prima Classe è nato per supportare gli studenti colpiti dalle Conseguenze del Covid. “In questi due anni è diventato una piattaforma che sviluppa e rinforza le collaborazioni tra la cooperazione sociale e le scuole – precisa Gennai – e ci allena ad uscire dalla logica riparativa ed emergenziale e ci aiuta a diventare una grande comunità educante. Come nel 2020, il consorzio, insieme al Dipartimento Istruzione della Provincia, ha deciso di fare il primo passo, forse piccolo, ma lo fa nella convinzione che ci siano altre organizzazioni e imprese trentine disposte ad investire nel futuro dell’infanzia e dei giovani, che è anche quello dei nostri figli”.

Sono stati selezionati dei laboratori creativi, di gioco cooperativo e sportivi curati dalle cooperative sociali che operano sul territorio, che potranno essere scelti dai dirigenti scolastici con i loro docenti, degli Istituti comprensivi che in diverse parti del territorio provinciale hanno accolto studenti fuggiti dalla guerra. Le ore aggiuntive di un educatore potranno sostenere percorsi di rinforzo linguistico o essere di supporto al gruppo classe.

“Ad oggi gli istituti comprensivi del Trentino hanno accolto quasi 300 studenti provenienti dall’Ucraina, cui si aggiungono i giovani che si sono iscritti alle scuole secondarie di secondo grado e alle professionali – aggiunge Monica Zambotti, dirigente del Servizio Istruzione della Provincia Autonoma di Trento -. Non possiamo ora sapere quali scelte faranno le loro famiglie, probabilmente molti di loro si fermeranno per mesi, se non per anni. A prescindere però da questo tempo, il nostro compito è di lavorare per il loro benessere e anche per quello dei loro compagni, che in modo e in misura certamente diversa, si trovano a confrontarsi con esperienze traumatiche. Dobbiamo, come sistema educativo e come comunità, accompagnare questi percorsi trasformandoli in un’occasione di inclusione”.

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