Circonvallazione ferroviaria, per i comitati contrari il Comune di Trento “esce sconfitto e ridimensionato”

Per i comitati contro la circonvallazione ferroviaria di Trento e No Tav, con il decreto ministeriale del 31 maggio il Comune di Trento esce “sconfitto, ridimensionato e svillaneggiato” dalla vicenda.

In una nota che riporta una serie di osservazioni ricavate dalla lettura del decreto di compatibilità ambientale del Progetto, del Parere della Commissione Tecnica PNRR PNIEC e della procedura di VIA integrata con la Valutazione di Incidenza e Verifica Piano di Utilizzo Terre, si rileva che le condizioni poste dalla Commissione Tecnica “copiano pressoché totalmente quanto scritto da APPA”, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, in particolare nelle prescrizioni relative alla caratterizzazione e alla gestione dei terreni movimentati.

“Una condizione di particolare importanza – si sottolinea – perché respinge il tentativo di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) di considerare non inquinati i terreni sotto i binari della linea storica e soprattutto obbliga al conferimento in discarica speciale dei terreni inquinati ed all’uso della tecnica confinata per la loro asportazione. Si tratta di una condizione che potrebbe determinare un sensibilissimo aumento dei costi dell’opera, tale da renderne non semplice la realizzazione”.

A giudizio dei comitati è sfuggita però alla Commissione “la macroscopica alterazione del reale contenuta nel crono programma dell’opera“, laddove, “allo scopo di dimostrare che i tempi di realizzazione dell’opera sono congrui con quelli previsti per le opere inserite nel PNRR”, i lavori propedeutici ed anticipati “sono inseriti prima dell’appalto dell’opera stessa, cosa evidentemente improponibile”. Così come dispiace che “pur rilevando l’interferenza con i vincoli paesaggistici ed ambientali di Villa Bortolazzi, su questo non sia stata proposta alcuna condizione”.

Conclude la nota: “In complesso il parere della Commissione appartiene a quel cerchiobottismo tipico di chi si accorge che l’opera produrrà pesantissime criticità per la città di Trento, impatta con la bonifica dei terreni di Trento Nord mentre per altro verso costituisce un affare di enormi proporzioni e quindi detta condizioni pesanti per la sua realizzazione ma formalmente non la impedisce. E’ significativo infatti che oltre ad indicare in APPA il soggetto principale chiamato a vigilare sulla corretta attuazione delle condizioni e ad approvare e fare propria la determina di detta Agenzia, di fatto la Commissione cassi tutte le analisi ambientali fatta da RFI ed imponga di rifare gli studi su rumore, vibrazioni, qualità dei terreni e delle rocce di scavo, acque superficiali e profonde! Purtroppo di questo non si tirano le conseguenze fino in fondo avendo il coraggio di bocciare la Valutazione di Impatto Ambientale”.

Quanto alle aree inquinate di Trento Nord (ex Sloi ed ex Carbochimica), si osserva che “il rigore con cui si propone di intervenire in quelle aree ci rafforza nella convinzione che la bonifica integrale di quei terreni non è congrua con i tempi della circonvallazione ferroviaria e che la prima deve avere la assoluta precedenza”.

Preoccupa però che la proprietà metta in contrapposizione la bonifica integrale e la Messa in Sicurezza Permanente proponendo di arrivare a un patto fra enti pubblici, proprietari delle aree e RFI: “Il patto dovrebbe autorizzare i proprietari a nascondere l’inquinamento sotto una pesante gettata di cemento su cui realizzare parcheggi nell’ area Sloi e edifici e superfici commerciali sull’area ex Carbochimica, oltreché un grande impianto fotovoltaico sempre sull’area Sloi”. La legge provinciale sulle energie alternative, approvata il 2 maggio scorso, prevede proprio che “i siti ancora da bonificare d’interesse nazionale aventi sede in Provincia di Trento (si tratta di quello ex SLOI e ex Carbochimica) sono indicati come possibili luoghi dove ospitare impianti e centrali fotovoltaiche“.

Ce n’è abbastanza per far dire ai comitati che “il tentativo di non fare la bonifica delle aree di Trento Nord è in pieno svolgimento e solo la mobilitazione popolare può sventarlo”: la due giorni di studio e di confronto prevista per sabato 25 e domenica 26 giugno al Terreno No Tav di Acquaviva Resistente “sarà l’occasione per definire le prossime iniziative di sensibilizzazione della popolazione e di mobilitazione”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina