Concerto di Vasco, il sindaco Ianeselli risponde alla lettera dei genitori che chiedono di piantare 1.252 alberi

È arrivata la risposta alla lettera del gruppo di genitori che ha chiesto di piantare 1.252 alberi per compensare la CO2 emessa dal concerto di Vasco Rossi. “Non entro nel merito delle vostre analisi, non ne ho le competenze – scrive il sindaco di Trento Franco Ianeselli -, ma mi voglio soffermare sul concetto di compensazione e sull’obiettivo che ha ispirato il vostro ragionamento, che è quello di realizzare la neutralità climatica su scala locale“.

I genitori, infatti, avevano calcolato che, per il concerto di Vasco Rossi, sarebbero stati più di 1.200.ooo i chilogrammi di CO2 emessa tra automobili, navette, camion, trattori, mezzi agricoli, carrelli elevatori e autogru, ma anche tra impianti e servizi coinvolti nel concerto. Di qui la proposta di piantare alberi a fusto alto lungo il perimetro della Trentino Music Arena.

“La vostra proposta – commenta Ianeselli – precorre i tempi: credo infatti che tra qualche anno, oltre ad approvare entro il 31 dicembre il bilancio di previsione, ogni Comune sarà chiamato a scrivere anche il bilancio climatico, dunque a mettere in fila le emissioni locali e le relative compensazioni. Probabilmente ogni azienda, ogni condominio, ogni famiglia dovrà ragionare in questi termini se vogliamo scongiurare l’impennata delle temperature legata al cambiamento climatico e assicurarci che il nostro pianeta sia abitabile anche in futuro”.

Proprio ieri, 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, il Museo Civico di Rovereto ha presentato l’ultimo “Science Break”: la temperatura in Trentino è aumentata di 2°C nell’ultimo secolo. Un dato allarmante, che conferma la necessità di agire per contrastare il cambiamento climatico, di cui l’innalzamento della temperatura è solo una delle numerose conseguenze.

Franco Ianeselli, nella sua lettera a bambini e genitori, dice però che il Comune di Trento si sta già muovendo in questa direzione. “Questa idea – scrive in merito alla proposta di piantare degli alberi per compensare le emissioni di CO2 – non ci suona completamente nuova, perché l’amministrazione comunale di Trento di alberi ne ha piantati e ne sta piantando tuttora. Per la precisione, 30mila dal 1993 a oggi, mille ogni anno”.

“Che sia sul monte Bondone o sul monte Celva, al Campel o a Piano Longhi – prosegue il sindaco – la nostra azienda forestale pianta un albero per ogni nuovo nato. Quest’anno, per dire, toccherà a 700 larici e a 300 faggi che metteranno radici a Candriai e a Costa Castagnara a Sardagna. In più, qualche mese fa sono stati piantati, grazie a sponsor privati, mille alberi in alcune zone del parco di Gocciadoro in cui la vegetazione si era impoverita nel tempo (altri mille alberi sono in arrivo). A Canova invece sta nascendo un bosco urbano affidato alle associazioni del luogo”.

Ianeselli però ha specificato anche che il Comune sonderà, assieme alla Provincia, la possibilità di attuare la proposta dei genitori. “Come forse saprete – scrive – l’area di San Vincenzo che ha ospitato il concerto è per lo più di proprietà della Provincia autonoma (il Comune dovrebbe acquisirne a breve il 10 per cento) dunque questa non è un’iniziativa che possiamo decidere da soli. Cercheremo di verificare con l’Amministrazione provinciale se l’idea sia realizzabile, in quali tempi e a quali condizioni”.

Il sindaco di Trento ha anche lanciato una “controproposta”, chiedendo che l’iniziativa di piantare alberi diventi “una causa condivisa”, non solo a San Vincenzo: “Non un progetto del Comune, ma un’iniziativa della città, chiamata a dare il proprio contributo in vari modi. Per esempio i cittadini potrebbero mettere a disposizione ore di lavoro per piantare e manutenere gli alberi. Oppure potrebbero contribuire a una raccolta fondi come già avviene in città come Milano, dove aziende (per accompagnare una campagna pubblicitaria?) o singoli residenti (per un compleanno?) hanno la possibilità di regalare un albero da piantare in qualche area pubblica. Tutto ciò andrebbe naturalmente condiviso con l’Azienda forestale, il nostro ufficio Parchi e giardini, la Provincia, le associazioni ambientaliste per dare all’idea basi solide e continuità nel tempo”.

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