Taglio degli infermieri nelle RSA, i sindacati: “Tardiva la convocazione per il confronto. In piazza il 27 luglio”

Un tavolo che viene chiesto da 4 anni e che è stato convocato da Provincia e Apss solo oggi, venerdì 22 luglio, quello per discutere della riduzione del parametro infermieri – assistiti nelle case di riposo. Lamentano il ritardo Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che lanciano uno sciopero per mercoledì 27 luglio.

“Ne prendiamo atto positivamente”, spiegano Luigi Diaspro (Fp Cgil), Roberta Piersanti (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl) riferendosi alla convocazione, da parte dell’assessora provinciale alla salute Stefania Segnana, del tavolo di confronto, i cui lavori inizieranno a fine agosto. “Ma questo tavolo – aggiungono – noi lo chiediamo da 4 anni e viene ‘concesso’ solo dopo un provvedimento sbagliato”.

Il provvedimento a cui i sindacati fanno riferimento è la decisione presa dalla Giunta provinciale di aumentare da 10 a 15 il numero di pazienti per infermiere nelle Rsa. Una decisione che ha visto la contrarietà di Consulta Provinciale per la Salute, Ordine delle Professioni Infermieristiche, Ordine dei Medici e Chirurghi e degli Odontoiatri e anche dei sindacati dei pensionati che, oltre a esprimersi nel merito del provvedimento, hanno anche lamentato lo scarso coinvolgimento delle parti interessate prima della decisione.

Alla riunione di venerdì 22 luglio hanno partecipato, oltre ai sindacati, anche gli ordini professionali e la Consulta per la Salute. I sindacati tornano a ribadire la loro contrarietà “sia al metodo sia al merito” rispetto alla scelta di ridurre il numero di infermieri nelle Apsp e nelle Rsa.

“Una scelta errata – affermano – che riduce la qualità del servizio agli utenti aggravando il carico di lavoro dei professionisti”. Di qui l’idea di una manifestazione. “Mercoledì 27 luglio – annunciano – saremo in piazza per una grande manifestazione di protesta che vuole sottolineare gli errori nella gestione complessiva della salute pubblica in Trentino. Continua a essere criticabile se non addirittura irrisorio il comportamento di Provincia e Azienda sanitaria, che convocano i rappresentanti dei lavoratori solo dopo che le decisioni sono state prese”.

Il provvedimento, poi, secondo i sindacalisti “non può sostituirsi a una direttiva”. “E su questo la controparte ha detto che la circolare ha una valenza temporanea – specificano -. Abbiamo dunque chiesto quando ‘scadrà’ ma la risposta è assurda: durerà, ci dicono, fino al termine dell’emergenza, intesa non come emergenza legata al Covid bensì legata alla stessa carenza di personale. Dunque si intravede l’intento di farla durare potenzialmente per sempre”.

I sindacati hanno apprezzato l’apertura del tavolo, ma per loro “non è sufficiente”. “Servono interventi di ampio respiro – concludono -. È vero che mancano infermieri e, per il medio periodo, serve ridiscutere il meccanismo del numero chiuso ai canali di formazione; nel breve bisogna rendere attrattive le professioni sanitarie e nell’immediato bisogna dare risposte a chi, nonostante tutto, garantisce assistenza e cure ai nostri anziani”.

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