Addio Padre Baba Camillo Calliari, una vita da missionario per l’Africa

Baba Camillo

Si è spento nella sua missione in Africa, all’età di 83 anni, Padre Camillo Calliari, per tutti Baba Camillo.

Nato a Romeno, in Val di Non, l’8 aprile del 1939, in una famiglia di contadini, fin da bambino ha sempre coltivato il sogno di andare in Africa per aiutare le persone più povere e bisognose. Ordinato sacerdote nel dicembre del 1965, il suo sogno si realizza quando, diventato missionario della Consolata, viene mandato in Tanzania: è il 1969. La sua prima missione è quella di Kisinga e, a quel tempo non c’era ancora nemmeno la chiesa, però nelle semplici camere dei padri c’era un grande lusso: l’acqua corrente. Il piccolo acquedotto della missione era l’unico presente in tutta la zona. Osservando la gente, soprattutto le donne, che ogni giorno erano costrette a scendere fino in fondo alla valle per attingere l’acqua, padre Camillo sente che deve fare qualcosa per migliorare la situazione perché senza acqua potabile nelle vicinanze, la vita è impossibile, anche perché questa situazione contribuisce alla proliferazione di molte malattie come il colera. Nelle missioni dove viene mandato negli anni successivi, il suo impegno più grande sarà proprio dedicato alla costruzione di acquedotti, che oggi vengono utilizzati da più di 16.000 persone.

In seguito l’opera di Padre Camillo si era spostata nel villaggio di Kipengere, una piccola comunità africana nel sud della Tanzania dove le montagne toccano i 2200 metri e fa freddo tutto l’anno, dove aveva costruito un orfanotrofio totalmente autosufficiente. La cittadina, amministrata da un sindaco e da un consiglio comunale, conta circa 3000 abitanti.

Molti i suoi campi di azione ,con un’attenzione speciale per quanto riguarda l’acqua: ha costruito vari acquedotti nelle varie realtà dove si è trovato ad operare per agevolare la vita delle persone. Anche la formazione professionale dei giovani è stata un’attività da lui molto seguita nel mondo della falegnameria per quanto riguarda i ragazzi e del taglio e cucito, cucina, orticultura per le ragazze. Figura di missionario molto nota, che ha portato alla realizzazione di alcuni video come “Gocce d’Africa – La Val di Non in Tanzania e Madagascar” di Michele Bello e Sara Covi, e “Mi chiamo Mama – La Tanzania di Baba Camillo” di Aurora Vision.

Nel 2012 il missionario era stato colpito da un’ischemia coronarica che lo aveva costretto al ricovero, ma una volta migliorate le sue condizioni era tornato, con lo stesso entusiasmo e la voglia di mettersi al servizio nella sua missione, per occuparsi in particolare dei bambini più piccoli, orfani a causa dell’Aids, rappresentando per loro nei suoi ultimi anni una preziosa figura di nonno affettuoso.

vitaTrentina

2
Lascia una recensione

avatar
2 Comment threads
0 Thread replies
0 Followers
 
Most reacted comment
Hottest comment thread
2 Comment authors
Romano CasetFrancesco Ferrario Recent comment authors
  Subscribe  
più nuovi più vecchi più votati
Notificami
Francesco Ferrario
Ospite
Francesco Ferrario

Grazie per il ricordo io e mia moglie Sandra che eravamo impegnati a Ikonda prima di arrivare passavamo a Kipenghere a trovare e salutare Baba Camillo grande Missionario e grande uomo ricordiamolo ciao P. Camillo

Romano Caset
Ospite
Romano Caset

Descrizione ammirevole di un uomo straordinario e generoso, ma Baba Camillo era molto di più: era missionario/testimone di Cristo. Non riduciamolo ad ntelligente operatore sociale. E’ stato da sempre anche questo, ma mi sembra importante ed essenziale raccontare anche la sorgente della sua operatività e la passione di accogliere altri e di accompagnarli nella sua esperienza di fede. Un amico di Aldo

vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina